logo campo

Visita il sito italiano: www.antimperialista.it

I POPOLI DELL´AMERICA LATINA SI MOBILITANO CONTRO BUSH IN APPOGGIO DELLA RIVOLUZIONE BOLIVARIANA

29/02/2004

Congresso Bolivariano dei Popoli


Congresso Bolivariano dei Popoli

I POPOLI DELL´AMERICA LATINA
SI MOBILITANO CONTRO BUSH IN APPOGGIO DELLA RIVOLUZIONE BOLIVARIANA

I popoli dell´America Latina e del Caribe si mobilitano in solidarietà  alla Rivoluzione Bolivariana e contro la politica di ingerenzza del governo Bush.
nelle più importanti città  della Nostra Nuestra America, il Congresso Bolivariano dei Popoli e le altre organizzzioni amiche, hanno programmato diverse acazioni per maifestare il loro appoggio al governo rivoluzionario di Hugo Chávez. Con mobilitazioni, picchetti, denunce, atti pubblici e conferenze, le forze popolari latinoamericane caraibiche realizzerenanno le loro manifestazioni il 1 marzo 2004. Argentina, Brasile, Uruguay, Cile, Paraguay, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Panama, Nicaragua, El Salvador, Honduras, Guatemala, Messico, Porto Rico, Costa Rica, Repubblica Dominicana e Cuba, saranno lo scenario del pronunciamento solidale dei popoli.
Basta con l´intervenzionismo! Il Venezuela ਠsovrano!. Sono le parole d´ordine principali impugnate in questo momento dal Congresso Bolivariano dei Popoli.
Mentre l´opposizione fascista venezuelana tenta di utilizzare la violenza e sollecita l´intervento straniero contro il governo democratico e popolare bolivariano, le organizzazioni patriottiche e rivoluzionarie di tutta la Nostra America, accompagnano il popolo venezuelano nel consolidamento della sua rivoluzione pacifica.
Tornando allo spirito delle prime gesta independentiste, quando i latinoamericani caraibici agirono in coordinazione e simultaneità , il Congresso Bolivariano dei Popoli riprende quelle storiche bandiere di lotta, per affrontare il fascismo, le oligarchie native e l´imperialismo.
La spada di Bolivar, ripercorre l´America Latina.

Fernando Ramà³n Bossi
Segreteria dell´Organizzazione e della Stampa
Congresso Bolivariano dei Popoli
organizacion@congresobolivariano.org
fernandobossi@emancipacion.org


1 marzo / Mobilitiamoci in America Latina e nel Caribe

BASTA INTERVENTISMO!
IL POPOLO VENEZUELANO E´ SOVRANO!


Cosa sta succedendo in Venezuela?

Il 29 febbraio il Consiglio Nazionale Elettorale del Venezuela dirà  al mondo se l´opposizione ਠriuscita a raccogliere le firme necessarie per indire un Referendum di Revoca del mandato del Presidente Chavez. Di fronte alle opprimenti evidenze di frode, si prevede che il verdetto del CNE indicherà  che l´opposizione non ਠriuscita a raggiungere le firme necessarie.
Costituzionalmente l´opposizione ha bisogno di 2.400.000 firme valide (il 20% dell´elettorato). L´opposizione afferma di aver raccolto 3.400.000 firme. Ma più di un miliione e mezzo di firme sono messe in discussione in quanto non valide: firme doppie e perfino quadruple, firme di minorenni, di stranieri, comprovate da documenti di persone morte ed impronte digitali falsificate. La OEA e Washington chiedono al CNE di non ricorrere ad "eccessivi tecnicismi", mettendo in discussione in questo modo il lavoro di verifica delle firme. Che abbiamo firmato i morti, sarà  un tecnicismo?
Nel frattempo, la OEA e Washington mantengono un significativo silenzio di fronte alla gran quantità  di denuncie e di prove che vengono presentate riguardo la frode elettorale dell´opposizione.
Il Presidente Chavez e le forze bolivariane hanno ripetuto una e mille volte che accetteranno il verdetto del Consiglio Nazionale Elettorale, anche se sarà  contrario a loro.
In cambio, l´opposizione annuncia che se il verdetto sarà  contrario ai suoi interessi ci sarà  uno scoppio di violenza.
Anche il Dipartimento di Stato minaccia di disconoscere il governo di Chavez e di intervenire mediante la carta democratica della OEA se non viene indetto il Referendum di Revoca.

Da cosa nasce la disperazione dell´opposizione e le pressioni del Governo di Bush?

Nascono dal fatto che sanno di non essere riusciti a raccogliere le firme necessarie.
Perchà© questa ਠl´ultima opportunità  di un´opposizione che ha dimostrato il suo carattere fraudolento, golpista e fascista.
Perchà© l´opposizione, dopo il fallito colpo di stato e il sabotaggio petrolifero, sa che non ha la forza interna per far cadere Chavez e per questo ha messo in moto un piano occulto di destabilizzazione e di intervento straniero.

Come interviene il Governo di Bush in Venezuela?
L´11 e 12 aprile del 2002, il Governo degli Stati Uniti ha pubblicamente appoggiato il colpo di stato contro il presidente democraticamente eletto, Hugo Chavez Frias. Il golpe potਠcontare sull´appoggio logistico del governo statunitense. E´ provato che al 5° piano del Forte Tiuna, dove si erano stabiliti i militari golpisti, c´erano 2 colonnelli militari addetti all´Ambasciata statunitense, che si misero agli ordine del generale Efrain Vasquez Velasco, uno dei leader del golpe fascista che ha ucciso in poche ore decine di venezuelani. Il governo di George W. Bush nei giorni del golpe inviಠnavi da guerra che erano di stanza nei Caraibi per spiare il Venezuela. Il 12 aprile l´ambasciatore degli Stati Uniti in Venezuela, Charles Shapiro, andಠa stringere la mano, in gesto di riconoscimento, all´usurpatore Pedro Carmona Estanga.
Gli Stati Uniti non ha poi condannato i golpisti ed accetta nel suo territorio gli imputati di terrorismo in Venezuela.
Deputati della maggioranza hanno fatto rivelazioni riguardo ad operazioni della CIA in territorio venezuelano, nei giorni precedenti il Referendum di Revoca.
Ci sono prove del finanziamento da parte del Governo degli Stati Uniti alle principali organizzazioni dell´opposizione. Il Governo di Bush sostiene la campagna del referendum di revoca contro il Presidente Chavez attraverso l´associazione Sumate.
Le dichiarazioni dell´amministrazione Bush sul Venezuela sono chiaramente ingerenti, cercano di manipolare l´opinione pubblica per delegittimare un governo democraticamente costituito e fanno pressioni sul Consiglio Nazionale Elettorale affinchਠemetta un verdetto favorevole all´opposizione, avallando la frode.

Perchà© ci mobilitiamo il 1° marzo?

Per ripudiare l´intervento degli Stati Uniti e della OEA in Venezuela.
Perchà© venga rispettata la sovranità  e l´autodeterminazione del popolo venezuelano.
Perchà© venga rispettata la Costituzione e la democrazia venezuelana.
Per ripudiare la politica del Dipartimento di Stato che prepara un espediente contro il Venezuela, paese produttore di petroliio, utilizzando la menzogna, cosଠcome ha fatto con l´Iraq, in modo da giustificare l´intervento straniero.
Perch੠vengano rispettate le decisioni del Consiglio Nazionale Elettorale, che ਠun potere autonomo di un paese sovrano.
Per appoggiare il Venezuela, che dice no all´ALCA e propone l´ALBA quale alternativa di integrazione sovrana ed umanista.
Per appoggiare il Venezuela, che dice no al Fondo Monetario Internazionale e propone il Fondo Umanitario Internazionale, per risolvere gli atroci problemi di fame e povertà  del mondo.
Perchà© il Venezuela oggi ha bisogno di noi.
Perchà© abbiamo coscienza di unità .

CONGRESSO BOLIVARIANO DEI POPOLI
www.congresobolivariano.org


Basta con l´interventismo! Il popolo venezuelano ਠsovrano!

Lunedଠ1 marzo

Convochiamo tutte le organizzazioni politiche e sociali dell´America Latina e del mondo a mobilitarsi e marciare di fronte alle ambasciate degli Stati Uniti per ripudiare la loro politica interventista. Negli USA di fronte alla sede dell´OEA per esigere la sua imparzialità .

Congresso Bolivariano dei Popoli

Proteste alle ambasciate degli USA e alla sede dell´OEA a Washington contro l´interventismo. Lunedଠ1 marzo.

Cosa sta succedendo?

Mentre cii avviciniamo al 29 febbraio, data nella quale il Consiglio Nazionale Elettorale si pronuncerà  ufficialmente riguardo alla raccolta di firme per il referendum contro i deputati dell´ Assemblea Nazionale e contro il Presidente Hugo Chávez, tanto il Dipartamento di Stato degli USA quanto le forze di opposizione in Venezuela hanno effettuato degli attacchi tentando di screditare il Consiglio Nazionale e minacciando che se la decisione non li favorisce ci sarà  una risposta violenta. Argomentano che independentemente dal numero di firme valide, l´unico modo di garantire la pace ਠdi concedere loro l´opportunità  di un referendum. Ciಠnon ਠaltro che una flagrante violazione della Coastituzione e delle leggi della Repubblica Bolivariana del Venezuela, che stabiliscono chiaramente che solo con il 20% di firme valide si puಠconvocare un referendum revocatorio.
Non sono valide, ne le firme false, ne quelle duplicate, e quando una persona firma per un´altra non si tratta di "tecnicismo" come il Dipartimento di Stato degli USA e alcuni membri dell´opposizione lo definiscono, ma di un´atto illegale.

Nella momento in cui il fallimento della raccolta di firme contro il Presidente Chavez si fa evidente, l´opposizione venezuelana e Richard Boucher, Roger Noriega e altri portavoce del Dipartimento di Stato assieme al US World and News Report, The Washington Post, UNIVISION e altri media commerciali hanno presentato una versione distorta degli eventi in Venezuela. Tutto ciಠcon l´obiettivo di creare le condizioni per un´intervento politico e militare dell´OEA in quel paese.

Cesar Gaviria e l´OEA hanno presentato la visione parziale dell´opposizione, come da sua caratteristica, e c´à¨ il pericolo che continuaranno a seguire le istruzioni che danno loro gli Stati Uniti in relazione al Venezuela. Noi dobbiamo agire ora e fermare l´intervento dell´OEA e degli USA in Venezuela.

Chiediamo,

Rispetto per le decisioni sovrane del Consiglio Nazionale Elettorale!

Rispetto della Costituzione e delle leggi della Repubblica Bolivariana del Venezuela!

No all´Intervento degli USA e dell´OEA in Venezuela!


per maggiori informazioni contatta,
solidarity@casavenezuela.org