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Pinocchio d`Egitto

01/07/2005

Notiziario del Campo Antimperialista ... 1 luglio 2005


Notiziario del Campo Antimperialista ... 1 luglio 2005
campoantimperialista@tiscali.it


VIA DALL´ IMPERO!
FESTA DEI BRIGANTI
dal 14 al 17 luglio 2005 - Parco della Pinetina - Riotorto di Piombino (LI)
festadeibriganti@tiscali.it
promuovono la festa
Area dell´Ernesto del P.R.C. di Piombino, Campo Antimperialista,
Centro di Solidarieta` internazionalista dell´Alta Maremma,
Comitati IRAQ LIBERO, L.U.P.O. di Osimo

Sabato 16 luglio, ore 21,00
=>FACCIAMO LA FESTA AGLI IMPERIALISTI!<=
Concerto di Lotta con:
OSCURE, FORSAKEN SKIES e ASSALTI FRONTALI
Per informazioni logistiche: Francesco: 347.1271998
Per prenotazioni: Maria Grazia: 347.9510036


Dichiarazione del FPLP sull´assassinio dell´ex segretario del Partito Comunista libanese:
http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=9&id=1119973577
Terrorismo: come la CIA ti rapisce in Italia un Imam per sottoporlo a torture in Egitto:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/06_Giugno/27/cia.shtml
Per il Washington Post il governo italiano sapeva e ha dato semaforo verde: http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/cronaca/islamici/postsilenzio/postsilenzio.html


Questo Notiziario contiene:

1. Pinocchio d´Egitto (MAGDI ALLAM) ha perso la testa (e ogni residua credibilita´)
2. Perquisita dalla DIGOS di Perugia l`abitazione di un compagno del Campo Antimperialista
3. IRAN: UN VOTO ANTIMPERIALISTA di L. Mazzei
4. CON LA PALESTINA NEL CUORE. VIAGGIO DI SOLIDARIETA´ - 14 agosto-28 agosto 2005
5. VENEZUELA: Costruiamo insieme il Campo Bolivariano Antimperialista

Appello ai movimenti popolari, antimperialisti e rivoluzionari

1. Pinocchio d´Egitto (MAGDI ALLAM) ha perso la testa (e ogni residua credibilita´)

E´ in tutte le librerie il nuovo capolavoro letterarario di Magdi Allam. Titolo: "VINCERE LA PAURA. La mia vita contro il terrorismo islamico e l´incoscienza dell´Occidente". Il Pinocchio d´Egitto (cosi soprannominato non solo per le panzane che scrive ma dato che si spaccia per islamico), con questo lavoretto vorrebbe prendersi una rivincita su quelli che l´hanno fatto cadere in disgrazia, ovvero gli stessi che l´avevano portato alle stelle ostantandolo come sommo esperto di questioni mediorientali. Basta scorrere il libro per rendersi conto chi siano i suoi committenti: gli americani e gli israeliani. Committenti che evidentemente non hanno gradito le recenti mosse del governo italiano: dal pagamento dei riscatti per gli italiani rapiti in Iraq all´annunciato ritiro delle truppe d´occupazione. CosଠPinocchio d´Egitto, non senza una certa megalomanica e vittimistica mania di persecuzione, si erge a ultimo paladino dell´Occidente imperialistico, contro l´ignavia presunta di chi, in un modo o in un altro, non vuole seguire le orme di Bush e di Sharon.
Pinocchio d´Egitto, nelle sue allucinazioni, vede infatti un grande Moloch tentacolare, che va da ambienti governativi e giudiziari (sentenza Forleo) al Campo antimperialista, passando per il movimento pacifista, un Moloch deciso a divorare l´Occidente e a consegnarlo in pasto a Bin Laden (un capitolo e´ addirittura titolato "Il nuovo spirito di Monaco"!!). Musica non nuova per chi legge Oriana Fallaci. In questo suo incubo gli antimperialisti sono ovviamente il simbolo stesso del male, sono il male assoluto. Per niente contento di avere spianato la strada, con la sua campagna di menzogna, agli arresti del 1. Aprile e alla persecuzion e che ne e´ seguita, il Pinocchio d´Egitto, nel suo libro, si lamenta anzi sia con le autorita´ perche´ ci tengono a piede libero (invece che farci spedire in quell´Eden democratico che e´ Guantanamo), sia col suo stesso giornale, Il Corriere, per essere troppo indulgente nei nostri confronti. Invoca dunque, egli che sostiene che gli USA abbiano tutto il diritto di esportare con ogni mezzo la "democrazia", una messa al bando di chiunque osi chiamare Resistenza cio´ che per Pinocchio e´ solo terrorismo barbarico. Lo dice in una maniera talmente volgare, manichea e ridicola che si capisce come mai non trovi piu´ nei media lo straripante spazio di cui godeva fino a qualche mese fa. Oltre al fatto che come icona televisiva e´ una frana, dato che salta agli occhi quanto questo tizio sia bugiardo e cinico, i suoi argomenti sono ad un tale livello di puerilita´ culturale, che viene vergogna al solo ascoltarlo (e a leggerlo).
Oltre agli antimperialisti il bersaglio prediletto di Pinocchio d´Egitto e´ l´UCOII e in particolare gli attivisti islamici in Italia, che lui spaccia tutti per terroristi, in fieri se non di fatto. Pinocchio giunge addirittura ad accusare Hamza Piccardo, segretario dell´ICOII, di averlo "condannato a morte" come Kafir (sic!), solo perche´ Hamza avrebbe affermato che il Pinocchio non sarebbe un autentico musulmano. Siamo al delirio.


2. Perquisita dalla DIGOS di Perugia l`abitazione di un compagno del Campo Antimperialista

Oggi pomeriggio la DIGOS di Perugia ha perquisito l´abitazione del nostro compagno Emanuele Fanesi. Il mandato della procura della repubblica di Perugia, redatto in forma volutamente generica e burocratica, si ਠlimitato a disporre la perquisizione in quanto Emanuele risulta indagato, tanto per cambiare, per il reato di associazione con finalità  di terrorismo anche internazionale o di eversione dell´ordine democratico, art. 270 bis c.p., senza indicare alcun fatto o elemento che possa costituire quanto meno un indizio e senza specificare neppure se l´indagine riguarda la finalità  di terrorismo o quella di eversione.

Dal materiale sequestrato possiamo perಠevincere che l´indagine ਠvolta ad intimidire nuovamente il Campo antimperialista e tutte le realtà  che fin dall´inizio hanno compreso il ruolo strategico della Resistenza Irachena nella lotta contro l´imperialismo e che, conseguentemente, l´hanno sostenuta costantemente, attivamente e fattivamente. Infatti oltre al computer e a vario materiale politico (documenti, volantini, pubblicazioni) ਠstata sequestrata tutta la documentazione relativa al conto corrente aperto nell´autunno 2003 dal Campo antimperialista per la campagna "10 euro per la Resistenza Irachena", conto che dopo Nassirya fu uno dei bersagli della stampa più filoimperialista e guerrafondaia nonchà© oggetto di un´interrogazione parlamentare.

Hanno già  provato ad intimidirci con gli arresti del 1° aprile 2004, in cui la maggior parte del materiale sequestrato ai compagni del Campo riguardava più che la Turchia l´Iraq e la sua Resistenza, e ci riprovano ancora. Ma inutilmente perchਠcontinueremo a lavorare per la vittoria della Resistenza Irachena, e di tutte le resistenze all´oppressione imperialistica, anzitutto collaborando con tanti altri soggetti, organizzati e singoli, all´organizzazione della Conferenza Internazionale a sostegno della Resistenza Irachena prevista per il prossimo 1° ottobre.

Assisi 29 giugno 2005, Sezione Italiana del Campo Antimperialista


3. IRAN: UN VOTO ANTIMPERIALISTA
di Leonardo Mazzei

Dunque, ad un mese dal referendum francese, ancora un`elezione a "sorpresa".
Un`elezione che indispettisce oltremodo gli USA, che ridicolizza gli analisti occidentali in genere, che mostra quali controspinte abbia messo in moto il progetto imperiale di Washington.
Dovremo analizzare con calma il tutto.
Una cosa, perà², va detta subito: si ਠtrattato di un voto netto ed inequivocabile che il "politicamente corretto" occidentale, ubriacatosi delle sue categorie post-89, non riesce neppure più a comprendere.

Il fenomeno ਠinteressante ed illuminante e riguarda l`analisi e il linguaggio.
Sconfitti fin dal primo turno i cosiddetti "riformisti", in realtà  i settori filoccidentali ed ultracapitalisti (eccoci alla neolingua imperiale), i commentatori di casa nostra erano convinti della vittoria di Rafsanjani grazie alla confluenza dei loro amici di cui sopra con la rete di potere e corruttela di quest`ultimo.
In realtà , lo "Squalo" ha ottenuto soltanto il 35% dei voti in un ballottaggio al quale ha partecipato un notevole 60% (solo 3 punti meno del primo turno, a conferma che quella confluenza c`ਠveramente stata). Gli amici dell`occidente cioਠnon si sono affatto astenuti come vorrebbero far credere i soliti opinion maker americani ed europei.
Il fatto ਠche il loro peso si ਠrivelato del tutto inadeguato.
Il voto che ha decretato la vittoria di Ahmadinejad ਠstato certamente un voto popolare e di classe; un voto degli strati più poveri della popolazione.

Ci illuderemmo se pensassimo che questo dato ben poco opinabile trovasse qualche riscontro a sinistra.
Il "politicamente corretto", lo sappiamo, ਠpotente e bipartisan e nei momenti decisivi non ammette smagliature.
Ecco perchà© possiamo parlare di linguaggio imperiale.
La lettura dei giornali di questa mattina ce ne offre un riscontro esemplare.
Di Ahmadinejad si possono dire molte cose, ma ਠcerto che ha messo al centro la questione sociale (e per questo viene etichetatto, guarda un pà², come "assistenzialista"), ha posto il problema della lotta alla corruzione e di un uso sociale del profitto petrolifero (non avvertite qualche assonanza con Chavez?). Sono questi punti di un programma conservatore?
Per una volta tanto lasciamo parlare una autorevole voce americana, quella di Anthony Zinni, ex capo del Centcom (Comando USA in Medio Oriente e nel Golfo): "Non credevo che Rafsanjani, un leader relativamente moderato, perdesse. E` vero che Ahmadinejad ha vinto non grazie all`ideologia ma grazie alla promessa di redistribuire qualche ricchezza ai poveri. Ma propugna la dottrina della rivoluzione".

Ma come titolano i giornali di questa mattina?
Se per tutti hanno vinto i "Falchi" (Corriere della Sera), gli "Oltranzisti" (La Stampa), gli "Integralisti" (Il Giornale); più interessante ਠl`omogeneità  l`inguistica di tutti i quotidiani del centrosinistra riassumibile nella parola "conservazione".
Inizia, e da la linea, la Repubblica con un: "Iran agli ultraconservatori, choc negli Usa".
Prosegue l`Unità  che dopo il titolo "Voto in Iran, un pericoloso salto nel buio", sottotila: "Il paese ਠtotalmente controllato dalle forze più conservatrici".
Sulla stessa linea il Manifesto che, dopo il gioco di parole "Persiane chiuse", sottotitola cosà¬: "Svolta in Iran. A sorpresa vince le elezioni presidenziali il conservatore Ahmadinejad".
Completamente allineata Liberazione, con questo l`occhiello: "Alle presidenziali vince l`ultraconservatore Ahmadinejad".

Insomma, ਠevidente che nei momenti decisivi il linguaggio imperiale unifica la sinistra.
Ma ਠproprio questa totale mancanza di autonomia dall`imperialismo Usa il carattere più profondo della sinistra dei giorni nostri, naturalmente insieme alla perdita di ogni capacità  di analisi critica della realtà .
Ed anche questo, dalla Francia all`Iran, ਠsempre più evidente.

26 giugno 2005


4. CON LA PALESTINA NEL CUORE. VIAGGIO DI SOLIDARIETA´ - 14 agosto-28 agosto 2005

Per informazioni e adesioni contattaci al nostro indirizzo:
campoantimperialista@tiscali.it

Il viaggio e´ organizzato dal Campo Antimperialista Europa assieme ai compagni palestinesi di Abna al Balaad (organizzazione palestinese sorella). Siccome ci sono gia´ piu´ di quaranta iscritti preghiamo
chiunque fosse interessato prender parte al viaggio di contattarci entro e non oltre la meta´ di giugno inviandoci, assieme alla richiesta una breve scheda personale.

Programma preliminare

Prima parte della visita:

- Arrivo al aeroporto e trasferimento a Beit Sahour- incontro di orientamento con rappresentanti di ONG e discussioni
Betlemme e dintorni: visita degli insediamenti, dei campi profughi, del muro. Incontro con un rappresentante del FPLP.
Hebron: visita del centro città  e degli insediamenti israeliani. Incontro politico con i rappresentanti della resistenza locale. Sera: Incontro politico con un rappresentante di Fatah.
Gerusalemme: tour negli insediamenti israeliani con l´Alternative Information Center e visita del centro storico della città  con il Nidal Center. Incontro con un responsabile di ICAHD. Sera: Incontro con il Dott. Majed NASSAR sulla drammatica situazione sanitaria in Palestina.
Nablus: visita della città  e delle distruzioni. Visita al Campo profughi di Balata e incontro con I rifugiati. Incontro con Ghassan SHAKAA (ex-sindaco della città  che ha perso due gambe durante un attaco israeliano negli anni 70)
Jenin: visita del campo profughi e discussioni con i profughi.
Qalqilia: tour del muro e incontro con il sindaco. Viaggio a Nazareth.
Nazareth: Incontro con la Arab Human Rights association, incontro con Abna el balad, incontro con Ilan Pape (professore israeliano anti-sionista). Ritorno a Beit Sahour.
Gaza – visita alla citta´ (nel caso lo consentisssero le autorita´ sioniste)

La seconda parte della visita sara´ dedicata a un programma di lavoro volontario in una struttura sociale: la proposta ਠquella di lavorare sui campi dei contadini vicino a Betlemme per prevenire violenze e soprusi da parte dei coloni israeliani che vivono in insediamenti nei dintorni. Una possibilità  alternativa sarebbe quella di lavorare in asili ed altre strutture per bambini. Il volontariato darà  la possibilità  ai partecipanti del viaggio di solidarietà  ad entrare in contatto con la popolazione ed a conoscere la vita quotidiana sotto l´occupazione.


5. Costruiamo insieme il Campo Bolivariano Antimperialista
Appello ai movimenti popolari, antimperialisti e rivoluzionari

13 febbraio 2005
Repubblica Bolivariana del Venezuela

Dalla terra di Simà³n Bolà­var, Simon Rodrà­guez e Ezequiel Zamora, che oggi insorge contro l´imperialismo statunitense, riteniamo che sia giunto il momento di compiere uno sforzo per approfondire l´unità  nella lotta contro le molte ingiustizie perpetrate contro i popoli del mondo e per avanzare verso superiori livelli di coordinamento antimperialista e di resistenza contro l´imperialismo statunitense.

Invitiamo pertanto, in occasione del Forum Sociale delle Americhe che si terrà  in Venezuela, a confluire in un Campo Bolivariano Antimperialista internazionale di carattere popolare e rivoluzionario. L´incontro si svolgerà  nei quartieri poveri della città  e nella campagna sfruttata del Venezuela, nel terreno stesso della lotta popolare, perchà© soltanto dalle basi popolari organizzate che soffrono sotto il dominio imperialista e capitalista e che con esso si scontrano, nascerà  la forza per un foro di resistenza antimperialista.

Sotto l´egemonia statunitense, l´imperialismo si struttura oggi come un vero e proprio impero con la sua guerra permanente e globale contro i popoli e le classi povere. Tuttavia, questo dominio totalitario in campo militare, economico, politico e culturale si scontra ogni giorno di più con nuovi fuochi di resistenza. In Iraq, Palestina, Venezuela e Colombia nascono oggi i nuovi Vietnam del secolo XXI, dove apertamente viene sfidato il futuro dell´impero. La liberazione dei popoli passa attraverso la rottura del mondo unipolare statunitense. Protagonista di questa rottura possono soltanto essere i popoli in lotta contro le oligarchie e le à©lites sottomesse e integrate nell´architettura imperiale.
Il nostro ਠil tempo della resistenza popolare contro l´impero – tanto la resistenza diretta contro le guerre di aggressione, le occupazioni e gli interventi statunitensi, quanto la resistenza contro le classi dominanti che servono l´impero come garante del saccheggio dei propri popoli; ਠil concreto esercizio del diritto democratico all´autodeterminazione che comprende tutte le forme di lotta.

Quando i popoli insorgono per liberarsi dal dominio imperiale, essi non possono che scontrarsi con il vecchio Stato, il cui sovrano non ਠil popolo ma il capitalismo imperiale con la sua falsa democrazia in mano ai partiti delle à©lite e alle sue caste burocratiche.

Non c´à¨ riforma dello Stato oligarchico che possa garantire il protagonismo democratico del popolo. Contro il riformismo garante della continuità  antidemocratica, proponiamo il salto in avanti fino al potere popolare.

Porre fine all´imperialismo ਠl´obiettivo che ci unisce. Rafforzare i punti di rottura il compito che ci proponiamo perchà© questi saranno la stella polare per i nostri popoli affinchਠresistano. Costruire l´alternativa bolivariana e antimperialista, più che promuovere la cooperazione tra i paesi del sud significa unire le nostre resistenze rivoluzionarie in un fronte antimperialista internazionale per poter rispondere alla strategia globale dell´impero.

Invitiamo le organizzazioni popolari, i movimenti di liberazione, i partiti rivoluzionari e tutti gli antimperialisti a promuovere e costruire un Campo Bolivariano Antimperialista internazionale il ……. in …… Venezuela, per rafforzare insieme la base per la nostra resistenza organizzata e antimperialista.

Promotori:

MBP, Movimento di Basi Popolari - CSB, Coordinadora Simà³n Bolivar - Utopia - FNCEZ, Fronte Nazionale Contadino Ezequiel Zamora - Patria Giovane - UFI, Unione di Forze Indipendenti - Municipio di Paez, Apure - Municipio di Guacara, Carabobo - Campo Antimperialista