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Partito il cargo per Gaza

17/05/2009

Martedi 12 Maggio 2009E’ partito ieri da Genova il cargo della Carovana “Hope”, diretto ad Alessandria d’Egitto, da dove  nei prossimi giorni il convoglio proseguirà per il valico di Rafah.
La carovana – promossa dalla Campagna europea per la fine dell’assedio di Gaza – è composta da 40 automezzi provenienti da tutta Europa (Francia, Germania, Svezia, Austria, Inghilterra, Svizzera, Grecia, Italia, Danimarca, Norvegia, ecc…) e porterà medicinali, stampelle, carrozzelle, lettighe, ambulanze –  secondo una lista redatta dal ministro della Sanità di Gaza.

Dall’Italia partiranno una decina di persone – politici, militanti ed operatori tv – tra i quali il senatore Fernando Rossi che capeggerà la delegazione. Dagli altri paesi europei raggiungeranno il convoglio un centinaio di persone tra medici, parlamentari e attivisti.
La redazione del nostro sito sarà presente con Maria Grazia Da Costa.

Da Infopal (www.infopal.it) riportiamo questa intervista a Mohammad Hannoun, uno dei principali organizzatori di questa iniziativa.

Abbiamo chiesto a Mohammad Hannoun, vice-presidente della European Campaign to end the siege on Gaza, e tra gli organizzatori della spedizione umanitaria, quali sono gli obiettivi di questa iniziativa.
"Sono molteplici: il primo e il più immediato è quello di rompere l’ingiusto assedio. Il secondo è di portare aiuti concreti, di prima necessità, come, ad esempio, medicine e attrezzature sanitarie. Il terzo obiettivo è di attirare l’attenzione mondiale sulla drammatica situazione gazese. Dopo la fine dei ventidue giorni di bombardamenti israeliani per la comunità internazionale sembra che non ci siano più problemi a Gaza. Ma non è così: sono migliaia i senzatetto che attendono l’apertura del valico. Nella Striscia, infatti, manca anche il cemento con cui ricostruire le abitazioni. La gente vive ancora sotto le tende. Noi chiediamo l’apertura stabile e definitivo del valico.
Ci rivolgiamo poi ai donatori domandando loro di inviare urgentemente i capitali destinati alla ricostruzione. La popolazione assediata li aspetta da mesi, poiché così era stato loro promesso.
Dopo la guerra israeliana, nella Striscia non è più entrato nulla. L’assedio è ancora più stretto di prima".
Di chi sono le responsabilità dell'assedio in corso?
"La responsabilità è israeliana, egiziana e internazionale. I complici sono tanti. Anche chi assiste in silenzio, ogni giorno, alla morte di bambini e malati è responsabile...
Vogliamo sensibilizzare i governanti: abbiamo creato un gruppo di parlamentari in Europa, tramite i quali stiamo cercando di esercitare pressioni sia a livello internazionale sia a livello egiziano e israeliano affinché il valico di Rafah rimanga accessibile ai palestinesi".
Quando è previsto l'arrivo del cargo?
"Dovrebbe giungere al porto di Alessandria il 16 maggio. Speriamo che per il 17-18 il convoglio possa entrare a Gaza".