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Libertà  per Ahmad Sa'adat e per tutti i prigionieri palestinesi!

05/07/2009

Dalla Campagna per la Libertà di Ahmad Sa’adat riceviamo l’accorato appello a sottoscrivere una precisa richiesta al Segretario Generale dell’ONU di assumere le proprie responsabilità in merito agli oltre 11.000 prigionieri politici palestinesi che marciscono nelle galere dell’occupazione sionista.

Il Campo antimperialista ha sottoscritto e sollecita a fare altrettanto il più presto possibile.

Lettera a Ban Ki Moon

Sottoscrivete e fate girare largamente!
http://www.freeahmadsaadat.org/

Dozzine di organizzazioni, accademici e attivisti si sono uniti per firmare questa lettera a Ban Ki Moon, anche l’Associazione Nazionale degli Avvocati, la Rete della Gioventù Palestinese, il parlamentare britannico George Galloway e molti altri ancora! Guardate, a seguire,  la lista dei primi firmatari….

Chiediamo la tua sottoscrizione e quella della tua organizzazione alla lettera che segue, ispirata dallo sciopero della fame di Ahmad Sa’adat, leader nazionale palestinese carcerato, che invita il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon ad assumersi le sue responsabilità e ad attivarsi per tutelare i diritti, la salute e le vite dei prigionieri palestinesi ed esiga la liberazione di tutti gli 11.000 prigionieir politici palestinesi. Questa lettera sarà recapitata all’ufficio di Ban Ki Moon il prossimo 8 luglio. Invia la tua firma a  \n info@freeahmadsaadat.org Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. . Sono gradite le firme di tutte le organizzazioni, le persone, le coalizioni e le istituzioni in sostegno degli obiettivi di questa lettera e dei diritti e della libertà dei prigionieri  palestinesi.

 

Egregio Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon,

Noi sottoscritte organizzazioni e persone, la invitiamo ad assumere immediatamente un’iniziativa in difesa delle vite, della salute e dei diritti degli oltre 11.000 prigionieri palestinesi tenuti nelle carceri dell’occupazione israeliana. Tale cifra comprende numerosi membri eletti del Consiglio Legislativo Palestinesi, fra loro Ahmad Sa’adat, Segretario Generale del Fronte Popolare di Liberazione dell Palestina; Marwan al Barghouthi, leader del Fatah; Abdel Aziz Dweik, leader di Hamas e Presidente del Consiglio Legislativo, liberati proprio dopo tre anni di prigione, e dozzine di altri leader politici eletti, in aggiunta a migliaia di altri attivisti palestinesi, membri di associazioni, organizzatori di comunità, padri, madri, figli e figlie.
I prigionieri palestinesi soffrono in condizioni che violano standard e norme internazionali, e sono carcerati perchè rifiutano di accettare un’occupazione brutale della loro terra e della loro gente. Ahmad sa’adat recentemente ha intrapreso uno sciopero della fame di nove giorni per protestare contro il regime di isolamento assoluto che negli ultimi tempi è stato intensificato contro i detenuti palestinesi. Ai prigionieri palestinesi sono state negate le visite familiari, a volte per anni, è stato impedito l’accesso a tutti i libri e riviste, ed è stata addirittura negata la possibilità di comunicare con i loro compagni di prigionia nelle unità di isolamento. Ai detenuti palestinesi, Sa’adat compreso, attualmente vengono negate le cure e i trattamenti sanitari necessary.

I prigionieri palestinesi vengono messi in isolamento perchè sono leader nazionali e perchè il loro movimento è stato una fonte di ispirazione per tutti i palestinesi e per tutti coloro che lottano per la libertà. Lo sciopero della fame di Ahmed Sa’adat ha scatenato (infiammato) migliaia di persone in tutto il mondo a fare appello per il suo rilascio, come esempio di vita che simboleggia la costanza e la forza dei prigionieri palestinesi in fra (in mezzo all’) isolamento e condizioni terribili, e questo deve obbligare tutti coloro che sono furoi dalle prigioni ad agire. Molti palestinesi e organizzazioni internazionali per i diritti umani e la giustizia sociale hanno chiesto il rilascio di Sa’adat e di garantire la sicurezza della sua vita e della sua salute, come pure libertà e protezione per tutti i detenuti palestinesi.

Il destino di questi 11.000 prigionieri politici palestinesi è una fondamentale questione di giustizia. Ai palestinesi, sia in Palestina che in esilio, vengono negati il loro diritti al ritorno, all’autodeterminazione, alla libertà , e coloro che cercano di ottenere tali diritti sono soggetti a carcerazione, sia all’interno della prigione a cielo aperto di Gaza sotto assedio, o murati in Cisgiordania, o nelle galere dell’occupazione. La tacita, a volte attiva, complicità delle agenzie internazionali, soprattutto delle Nazioni Unite, nella negazione dei diritti dei palestinesi non deve continuare.
La invitiamo ad assumersi le sue responsabilità e ad esercitare  tutta la pressione possibile per la fine della tortura e del crudele ed inumano trattamento dei prigionieri palestinesi, e per la liberazione di ogni detenuto politico palestinese dalle carceri dell’occupazione di Israele.

 

Cordiali saluti,

Campagna per la Libertà di Ahmad Sa’adat

 

Primi firmatari:

Al-Awda NY
American Iranian Friendship Committee
Arab American Union Members Council
Arab Muslim American Federation
Architects and Planners for Justice in Palestine
BAYAN USA
The Freedom Archives
Freedom Road Socialist Organization
International Action Center
International Jewish Anti-Zionist Network
International Socialist Organization
Jericho Movement - NYC
National Lawyers Guild
New Jersey Solidarity - Activists for the Liberation of Palestine
New Orleans Palestine Solidarity
NYC Labor Against the War
NY Committee For Human Rights in the Philippines
Palestine House
Palestinian Youth Network
PATOIS: New Orleans International Human Rights Film Festival
Socialist Action
US Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel
US Palestinian Community Network (USPCN) (Popular Conference)
War Times/Tiempo De Guerra
WESPAC Foundation

 

MP George Galloway, UK Parliament Member and coordinator of Viva Palestina USA
medical aid caravan to Gaza
Prof. Bashir Abu Manneh, Columbia University
Musa al-Hindi, Omaha, NE
Susan Abulhawa, author, Pennsylvania
Yousef Abudayyeh, California
Prof. Emeritus Naseer Aruri, Dartmouth University
Dr.C.J. Burns-Cox MD FRCP, Gloucester UK
James C. Faris, Director Emeritus, University of Connecticut Program in Middle East Languages and Area Studies
Sara Flounders, co-director, International Action Center
Prof. Emerita Sherna Berger Gluck, California State University Long Beach
Prof. Emerita Elaine Hagopian, Simmons College
Dr. Tikva Honig-Parnass, Jerusalem
Paul Hubbard, Providence, RI
Monadel Herzallah, San Francisco, CA
Charlotte Kates, attorney
Basem Khader, Chappaqua, NY
Peter Klosterman, Ph.D. Oakland, CA
Michael Letwin, Co-Convener, New York City Labor Against the War; Former
President, Assn. of Legal Aid Attorneys/UAW Local 2325
Dr. Renee Levant, Instructor, Master of Liberal Studies Program, Fort Hays State University
Professor Moshé Machover, London School of Economics
Dr. Bruce J. Malina, Dept of Theology, Creighton University
Ali Mili, Phillipsburg, NJ
Harald Molgaard, Twickenham, UK
Ardeshir and Eleanor Ommani, Founders, AIFC,
Dr. Nagesh Rao, Assistant Professor of English, The College of New Jersey
Dr. Ahdaf Soueif, author
Professor Mustapha Soueif, University of Cairo
Dr. Dahlia Wasfi, M.D., USA
Tony Whelan, London, UK

 

Questa lettera verrà recapitata all’ufficio di Ban Ki Moon il prossimo 8 luglio. Invia la tua firma al più presto per garantire che sia inserita, possibilmente prima del 5 luglio. L’iniziativa è sostenuta dalla Campagna per la Libertà di Ahmad Sa’adat.

Inviate le firme a \n info@freeahmadsaadat.org Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

 

Traduzione a cura della Redazione