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APPELLO PER LA LIBERTA` DEGLI ARRESTATI NELL`AMBITO DELL`OPERAZIONE "TRACIA"

12/04/2004

La lista dei primi firmatari e promotori

Su ordine della magistratura di Perugia, nel contesto di un´operazione internazionale di polizia denominata "Tracia", tesa a colpire l´organizzazione marxista turca Dhkc, giovedà­ 1 aprile sono stati arrestati tre attivisti del Campo antimperialista (il suo portavoce internazionale Moreno Pasquinelli, Maria Grazia Ardizzone e Alessia Monteverdi). Con la medesima operazione, sono stati arrestati due attivisti del movimento turco residenti in Italia. I tre italiani sono stati arrestati per aver fornito agli attivisti turchi – costretti all´esilio dal regime militar-autoritario di Ankara – solidarietà  politica, attraverso l´organizzazione di conferenze, fornendo loro ospitalità  e agevolando la loro permanenza in Italia.
Il Dhkc ਠun´organizzazione che – ormai da un decennio – si oppone al regime di Ankara. Un´organizzazione del tutto legale sia in Italia sia in tutti quei paesi ove i valori della rivoluzione democratica del 1789 non sono lettera morta. Un´organizzazione invece illegale per il regime semi-fascista turco, le fosche tinte del cui universo carcerario sono state magistralmente tratteggiate da sinceri attivisti per i diritti umani quali Dino Frisullo, oltre che denunciate da innumerevoli rapporti di Amnesty international. Dunque, un´organizzazione "terrorista" alla stregua – mutatis mutandi – della mazziniana Giovine Italia, dei Mille di Garibaldi, dei giovani alla Guglielmo Oberdan, di Giustizia e libertà  e dei fratelli Rosselli, dei combattenti della Resistenza al nazifascismo.
Con le stesse modalità  e per le stesse ragioni propagandistiche con le quali nazisti e repubblichini decisero che i partigiani dovevano essere considerati "banditen" e chi non li denunciava un loro "fiancheggiatore", Stati uniti d´America e Unione europea – assecondando le aspirazioni di Ankara – hanno deciso di considerare l´organizzazione turca come "terrorista", e chi ha espresso solidarietà  alle ragioni della sua lotta come un "complice".
Il fatto ਠche in Italia, giorno dopo giorno, la democrazia viene impunemente calpestata. Oltrepassando lo stesso codice Rocco – che prevede, testualmente, che nessuno possa "essere punito per un fatto che, secondo la legge del tempo in cui fu commesso, non costituiva reato" (art. 2) –, con l´operazione "Tracia" si ਠvoluto criminalizzare il Dhkc, arrestandone presunti dirigenti e fiancheggiatori, nonostante non sia mai stata promulgata una legge dello Stato che abbia dichiarato tale associazione politica "fuorilegge". Sono cose che possono accadere solo in una repubblica a sovranità  limitata quale, evidentemente, ਠl´Italia.
E il paradosso ਠche gli "azionisti di riferimento" di coloro che hanno orchestrato e diretto l´operazione "Tracia" – gli Usa in primis –, gli sceneggiatori di tale farsa – "i nomi dei responsabili", per dirla con Pasolini –, sono gli stessi che hanno appoggiato e continuano ad appoggiare politicamente e militarmente formazioni effettivamente terroristiche (anche se loro non le considerano tali): dagli squadroni della morte latinoamericani alle bande dell´Uck in Kossovo. I nomi dei responsabili sono gli stessi di coloro che sostengono governi sanguinari e dittatoriali: dall´Arabia saudita (che loro definiscono "paese arabo moderato" ma che, in realtà , ਠuno dei regimi più illiberali e oscurantisti della regione mediorientale) al Pakistan del dittatore golpista Musharraf. I nomi dei responsabili non sono differenti da quelli che – in nome della democrazia – hanno rovesciato governi legittimi e maggioranze democraticamente elette ( come in Cile nel 1973); coloro che – in nome dei diritti umani – deportano in veri e propri lager (Guantanamo) i sospetti "terroristi", negando loro il diritto alla difesa e giungendo a giustificare finanche l´uso della tortura; quelli che – in nome della libertà  e della sicurezza dei cittadini di Israele – forniscono copertura ad un governo che, attraverso gli attentati di Stato e la repressione delle insorgenze, sta strangolando il popolo palestinese.
In Italia, nella fattispecie, i nomi dei responsabili della regia dell´operazione "Tracia" non sono troppo diversi da quelli di coloro che, fino a una quindicina di anni fa, in caso di vittoria elettorale dei partiti operai e popolari avevano bell´e pronto un piano eversivo il cui fulcro era una struttura paramilitare (Gladio) che avrebbe agito come "quinta colonna" di truppe militari statunitensi d´occupazione. Sono gli stessi nomi di coloro che hanno fermato le proteste popolari a suon di bombe nei treni e nelle stazioni, e che hanno depistato qualsiasi indagine in merito; gli stessi nomi di coloro che hanno armato la mano di ex repubblichini e neo-fascisti (prontamente riciclatisi al servizio dei nuovi padroni del vapore) per attaccare sistematicamente le avanguardie giovanili che si erano schierate per il progresso sociale e contro la reazione; gli stessi nomi di coloro che alimentano lo scontro tra civiltà  diverse, sostenendo la superiorità  di quella occidentale su tutte le altre.
àˆ per questo che, allarmati per il restringimento degli spazi di libertà  e democrazia, chiediamo che vengano liberati tutti gli arrestati. Oggi colpiscono gli antimperialisti, domani tutto il movimento contro la guerra e tutti gli oppositori politici, dopodomani qualsiasi ipotesi di autorganizzazione. Ne va della nostra libertà .

10 aprile 2004

Primi firmatari e promotori in ordine alfabetico:

Giovanni Bacciardi (Università  di Firenze), Marco Baliani (attore e regista), Curzio Bettio (biochimico), Vainer Burani (avvocato), Cesare Bermani (storico), Fabrizio Billi (storico), Sandro Bellassai (storico), Aldo Bernardini (Università  di Teramo), Pino Cacucci (scrittore e sceneggiatore), Gino Candreva (storico, Presidente Istituto pedagogico della Resistenza), Emilia Calini (Slai Cobas Alfa Romeo Arese, ex deputata), Andrea Catone (pubblicista), Ascanio Celestini (attore e regista), Paolo Cirelli (pubblicista), Tano D´Amico (fotografo), Ivan Della Mea (Storico, Presidente Istituto Ernesto De Martino), Corrado Delle Donne (Alfa Romeo Arese), Angelo d`Orsi (storico, Presidente Associazione Historia magistra), Eros Francescangeli (storico), Renata Franceschini (insegnante), Luca Frisullo (ex partigiano, padre di Dino), William Gambetta (storico, redazione di "Critica e conflitto"), Umberto Gay (consigliere regionale Prc Lombardia), Paola Ghione (storica), Ugo Giannangeli (avvocato), Massimo Grandi (Università  di Firenze), Vittorio Granillo (Slai Cobas Napoli), Gianfranco La Grassa (economista), Vincenzo Lilliu (Alfa Romeo Arese), Domenico Losurdo (Università  Urbino), Mara Malavenda (Slai Cobas Napoli, ex deputata), Sergio Manes (editore), Colombo Manuelli (scultore), Roberto Massari (editore), Andrea Martocchia (ricercatore precario), Valerio Mastrandrea (attore), Carlo Modesti Pauer (filosofo e antropologo), Maurizio Mori (docente universitario in pensione), Antonio Moscato (storico), Giancarlo Paciello (pubblicista), Aldo Pardi (filosofo), Costanzo Preve (filosofo), Toni Rovatti (storica), Fausto Schiavetto (ricercatore di storia), Maria Turchetto (economista).

Per adesioni: compagniliberi@libero.it