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IL DITO NELLA PIAGA

24/11/2003

Con il popolo iracheno che resiste


visita il sito dei promotori della manifestazione per l`Iraq: www.iraqlibero.net

IL DITO NELLA PIAGA

Continuano a giungere, al di la` delle nostre piu` rosee aspettative, adesioni all`appello *CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE* (testo in fondo. Vai al sito www.iraqlibero.netper la lista aggiornata delle adesioni).
Questo nonostante la grande stampa nazionale e varie TV, abbiano scatenato una vera e propria campagna di linciaggio contro i promotori. Questa sta assumendo l`aspetto di una vera e propria caccia alle streghe. Il Senatore Malan di Forza Italia ha gia` sporto denuncia penale contro uno dei promotori, mentre il famigerato avvocato Taormina invoca il 270ter per arrestare tutti coloro che ritengono giusta e legittima la Resistenza irachena. Altri chiedono la messa fuori legge di tutti coloro che ritengono le truppe italiane in Iraq non *liberatori* ma truppe d`occupazione. Dagli USA vengono fatte pressioni in questo senso sul traballante governo Berlusconi. Si tenta di trasformarci in un capro espiatorio per concimare un populismo patriottardo, reazionario e sciovinista. Si cerca di farci passare per mostri davanti all`opinione pubblica per isolarci e colpirci.
La nostra manifestazione del 13 dicembre e` come un dito nella piaga. I nostri nemici attaccano infatti all`unisono su un punto: in Iraq non c`e` alcuna Resistenza, ma solo *terrorismo criminale* e chi lo nega e` un pazzo o, peggio, un estremista colluso col *terrorismo*. La verita` e che noi non siamo ne` estremisti ne` tantomeno collusi col terrorismo. Ricordiamo la Carta delle Nazioni Unite, che riconosce come legittima la resistenza armata in caso di invasione. Principio ribadito nella Risoluzione 1514 dell` ONU medesima, per cui:
*La soggezione dei popoli a dominio straniero, conquista e asservimento costituisce una negazione dei diritti umani fondamentali e un impedimento alla promozione della pace e della cooperazione mondiale*, e del Protocollo addizionale I del 1977 alla Convenzione di Ginevra il quale stabilisce che:
*La lotta armata puಠessere usata, come ultima risorsa, come mezzo per esercitare il diritto all`autodeterminazione*.
La verita` e` che siamo noi a fare appello al rispetto della legalita` e del diritto internazionali, contro una guerra illegittima e un`occupazione sotto ogni aspetto criminale. Non siamo noi gli *estremisti* ma i fondamentalisti che siedono alla Casa Bianca, che teorizzano la *guerra preventiva e permanente* per imporre il loro dominio mondiale. Il governo italiano, accettando di lustrare le scarpe a Bush, violando i principi dell`ONU e la Cosituzione repubblicana (Art.11), non solo danneggia gli interessi nazionali (cioe` della maggioranza del popolo) ma calpesta il comune sentire dei cittadini, che in larghissima maggioranza erano contro la guerra di Bush e oggi si augurano il ritiro immediato dei soldati italiani.
Cosi la manifestazione del 13 dicembre si carica di significati che vanno ben al di la` della doverosa solidarieta` alla Resistenza del popolo dell`Iraq e ai suoi partigiani. Alcuni estremisti annidati nel governo chiedono, usando cinicamente l`emozione suscitata dalla tragedia di Nassiriya, una stretta repressiva, e una punizione esemplare per *coloro che stanno dalla parte del nemico*. Non e` solo la stampa berlusconiana ad esortare il governo e a tirare per la giacca il Ministro Pisanu. Ci riferiamo all`articolo di prima pagina su La Repubblica del 22 novembre, firmato da una penna *liberale* prestigiosa come Francesco Merlo. Con il pretesto che *il Paese e` in guerra*, riferendosi apertamente alla nostra manifestazione, egli ritiene plausibile e auspicabile la sospensione dello Stato di Diritto.
A questo punto inquietante siamo arrivati.
Noi procediamo serenamente per la nostra strada. Sappiamo di avere ragione. Sappiamo che rappresentiamo l`opinione di tanti cittadini che non si fanno abbindolare dalla propaganda berlusconiana. A chi siede nei banchi dell`opposizione chiediamo, se hanno davvero a cuore la democrazia, di non accettare le pelose chiamate bypartizan di correo. Ai movimenti che si sono mobilitati contro la guerra chiediamo invece di svegliarsi dal loro letargo, di respingere l`equazione *Resistenza uguale terrorismo*, di mobilitarsi ora per il ritiro immediato dei soldati italiani.
Ai tantissimi che hanno firmato il nostro Appello diciamo di non farsi intimorire, chiediamo uno sforzo, quello di diffondere l`Appello e di partecipare di persona allla manifestazione.

Il Comitato promotore della Manifestazione del 13 dicembre

24/11/03

Comunicazioni dei promotori

GIOVEDI PROSSIMO A ROMA, ALLE ORE 12,00 IL COMITATO PROMOTORE SVOLGERA` UNA CONFERENZA STAMPA ALLO SCOPO DI SPIEGARE LA RAGIONI DELLA MANIFESTAZIONE. IL LUOGO SARA` COMUNICATO QUANTO PRIMA SUL NOSTRO SITO: www.iraqlibero.net

(1) La manifestazione del 13 dicembre, che si svolgera` a Roma, iniziera` alle ore 10,30 con una grande FORUM sul tema: IRAQ: DIRITTO A RESISTERE! Quanto prima comunicheremo la sala.

Sono previsti i seguenti oratori:

- Leonardo Mazzei, del Comitato promotore Iraq Libero
- Awni Al Kalemji, portavoce internazionale dell`Alleanza Nazionale Irachena (Opposizione patriottica)
- Jabbar Al Kubaisi, direttamente da Bagdad, Presidente dell`Alleanza Nazionale Irachena
- Ziad Ahmed, delegato ufficiale del FPLP (Fronte Popolare di Liberazione della Palestina)
- Aldo Bernardini, docente di Diritto Internazionale nell`Universita` di Teramo
- Franco Cardini, docente di Storia Medioevale nelle Universita` di Firenze e La Sorbonne
- Domenico Losurdo, docente di storia della filosofia nell`Universita` di Urbino
- Claudio Moffa, docente di Storia dei paesi afroasiatici nell`Universita` di Teramo
- Padre Benjamin
- Roberto Hamza Piccardo, delle Comunita` Islamiche in Italia
- Giuseppe Pelazza, degli *Avvocati contro la guerra* di Milano
- Costanzo Preve, studioso di filosofia di Torino
- Luigi Cortesi, direttore della Rivista Giano
- Roberto Massari, editore
- Mara Malavenda, SLAI-Cobas Alfa Romeo di Pomigliano D`Arco
- Moreno Pasquinelli, portavoce del Campo Antimperialista

(2) Ringraziamo i tantissimi nuovi firmatari dell`appello, in particolare:
Angelo Del Boca, storico del colonialismo italiano, Torino
Michele Vallaro, docente di lingua e letteratura araba, Università  di Torino
Renato Pallavidini, Docente di storia e filosofia al Liceo Europeo "Spinelli" di Torino
Casella Roberto, coordinatore regionale italia-cuba della Liguria
Lucy Ladikoff, Università  degli studi di Genova
Eleonora Cavallini, Vicepreside della Facoltà  di Conservazione dei Beni Culturali Università  di Bologna
Ivan Garofalo, docente storia delle lingue classiche Università  di Siena
Angelo Baracca, Docente Università  di Firenze
Francesco Pappalardo, Capogruppo PRC Cons. Com. Piombino
Luigi Cortesi, direttore della rivista Giano, Roma
Claudio Moffa, docente all`universita` di Teramo
Isabella Camera d`Afflitto, Università  di Napoli l`Orientale
Ahmad Tailakh Fares al-Jaramneh, Università  di Napoli l`Orientale
Amelia Paparazzo, Università  della Calabria,
Mohammed Al-Bihairy, giornalista, Egitto
Samir Darweesh, Damasco, Siria
Ali Hattar, scrittore, Amman, Giordania,
Kinda Hattar, giornalista, Amman, Giordania
Cherrouqui Abderahim, sindacalista e membro dell´Ufficio di ATTAC, Marocco
Alberto Hà­jar, docente di estetica alla U.N.A.M., Città  del Messico

(3) MANCANO 20 GIORNI ALLA MANIFESTAZIONE. Siamo gia` impegnati nell`organizzare la partecipazione . Gli attuali referenti per organizzare autobus sono i seguenti: Lombardia: Giuseppe Pelazza, Milano - Veneto: Luca Maddalena, Vicenza - Emilia Romagna: Giulio Bonali, Piacenza - Toscana: Leonardo Mazzei, Lucca - Marche: Antonio Colazzo, Osimo- Umbria: Maria Grazia Ardizzone, Perugia - Sardegna: Francesco Ibba, Sassari - Campania: Mimmo Mignana, RSU Alfa Romeo di Pomigliano. Quanto prima comunicheremo i referenti delle altre regioni. Chiunque sia interessato ad aiutarci e` pregato di contattarci quanto prima: 13dicembre@iraqlibero.net

(6) Gli incontri con Awni Al Kalemji, portavoce della Resistenza nazionale irachena, si svolgeranno dal 9 al 12 dicembre. Le tappe saranno le seguenti: Lombardia, Toscana, Umbria, Marche, Lazio. Comunicheremo per tempo luoghi, date e orari. Martedi 9 dicembre, a Milano, conferenza stampa nazionale con Awni Al Kalemji? Quanto prima comunicheremo il luogo e l`ora esatti.

(7) L`elenco completo dei firmatari dell`Appello, assieme a lettere, notizie, e prese di posizione, lo trovate sul sito: www.iraqlibero.net

(8) Richiesta di rettifica ai sensi della legge sulla stampa

Caro direttore de il manifesto,

ci ਠdispiaciuto assai vedere il tuo giornale, del quale molti di noi sono assidui lettori, unirsi al coro bipartisan che si ਠscatenato contro la manifestazione del 13 dicembre a sostegno del popolo iracheno che resiste.
Un coro che va dal Corriere della Sera a Libero, un coro ossessivo che vorrebbe affossare l´unica manifestazione che intende affermare il principio del diritto a resistere.
Diritto a resistere all´aggressione, diritto a resistere all´occupazione militare, diritto a resistere alla logica di dominio dell´impero americano.
Rileviamo che l´odierno articolo di Angelo Mastrandrea di tutto questo non parla, mentre ricicla la spazzatura messa in circolazione da altri, a partire da Magdi Allam e ripresa, ad esempio, da Taradash su Retequattro.
A questa spazzatura abbiamo già  replicato con precise risposte e richieste di rettifica ai sensi di legge.
Ma a voi, vogliamo fare un´altra domanda: ਠquesto un modo accettabile di fare informazione?
Tra i promotori vi sono, ad esempio, alcuni dei più noti intellettuali marxisti del nostro paese, perchà© lo ignorate volutamente?
Come organizzatori abbiamo ricordato in più circostanze, e ribadiamo oggi, il carattere antifascista della manifestazione del 13 dicembre. Come antimperialisti non possiamo che essere antifascisti, essendo stato – tra l´altro – il fascismo una delle forme più brutali del colonialismo e dell´imperialismo stesso.
Ma ci rendiamo conto che qui siamo alle solite: il pensiero unico esige che gli angloamericani siano per definizione i *liberatori*, mentre chi gli resiste diventa invariabilmente *nazifascista*.
Un bel teorema, non c´à¨ che dire. Solo, assai poco originale. Angelo Mastrandrea poteva risparmiarsi questa fatica.
O lo stucchevole *politically correct* in salsa patriottarda di questi giorni esige che ognuno spari la sua cartuccia per quanto piccola?

IL COMITATO ORGANIZZATORE DELLA MANIFESTAZIONE *A FIANCO DEL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE*


FIRMA E DIFFONDI L`APPELLO per una manifestazione nazionale il 13 dicembre a Roma

CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE

per adesioni indica nome, cognome e citta` scrivendo a: 13dicembre@iraqlibero.net

per informazioni e adesioni potete telefonare al NUMERO VERDE: 800 031 533


APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE IL 13 DICEMBRE A ROMA

La guerra che l´imperatore in pectore G.W. Bush, il primo maggio scorso, aveva solennemente dichiarato finita, ਠin realtà  appena agli inizi.
Gli aggressori angloamericani pensavano che una volta battuto l´esercito regolare, i cittadini iracheni li avrebbero accolti sventolando bandierine a stelle e strisce. Si trovano invece alle prese con la crescente ostilità  popolare.
Gli invasori hanno occupato il paese promettendo "democrazia e libertà ". In realtà  il governo fantoccio capeggiato dal militare statunitense Bremer, fallita la politica colonialista del …³divide et impera…², reprime con metodi dittatoriali e crudeli ogni manifestazione di malcontento. Chiunque osi sfidare le sue decisioni, viene catturato, arrestato e chiuso in campi di concentramento.
In queste condizioni la resistenza irachena si ਠandata progressivamente rafforzando nella prospettiva di diventare una vera e propria guerra di liberazione come fu quella vietnamita.
Noi riteniamo la resistenza irachena legittima, non solo sul piano morale, ma anche su quello politico. E´ l´occupazione militare angloamericana, come quella israeliana della Palestina, illegale e illegittima. La stessa aggressione all´Iraq ਠavvenuta in aperta violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.
La battaglia che si svolge in Iraq ha un´importanza storica. Se gli occupanti angloamericani saranno cacciati, se il popolo iracheno riuscirà  a liberarsi di loro, le pretese imperiali e imperialiste nordamericane, l´idea di trasformare il mondo intero nel loro orto di casa, subiranno un colpo fatale. La sconfitta degli occupanti angloamericani sarebbe dunque una vittoria per tutti coloro che nel mondo lottano per la democrazia, l´autodeterminazione e la libertà  dei popoli che non vogliono essere sottoposti al giogo imperiale.
Nonostante la gran parte degli italiani si sia opposta all´aggressione, malgrado milioni di persone abbiano manifestato la loro volontà  di pace, il governo Berlusconi non solo si ਠschierato a fianco degli USA, ha addirittura inviato proprie truppe in Iraq a dar manforte agli occupanti.
Sosteniamo il popolo iracheno che resiste e chiediamo il ritiro immediato dei soldati italiani dall'Iraq, cosଠcome da tutti gli altri paesi in cui essi sono presenti.
Chiediamo a tutte le persone che hanno gridato il loro no alla guerra di riprendere la lotta manifestando con noi per:

La libertà  dell´Iraq e della Palestina
Cacciare tutti gli invasori
Riportare a casa i soldati italiani
Chiudere le basi americane in Italia e in Europa

per adesioni all`appello indicando nome, cognome e citta` scrivi a: 13dicembre@iraqlibero.net