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Notiziario del Campo Antimperialista ... 26 gennaio 2004

26/01/2004

MUMBAY RESISTANCE - 2004


Notiziario del Campo Antimperialista ... 26 gennaio 2004
itacampo@antiimperialista.org

"L`Iraq ਠil fronte principale. I nemici della libertà  ci oppongono laggiu` una resistenza disperata e devono essere sconfitti". G.W. Bush


Questo Notiziario contiene:

1. Mumbay Resistance 2004: una pietra miliare
2. Mumbay Resistance 2004: comunicato stampa del 21 gennaio
3. 25 settembre 2004: giornata mondiale per la resistenza irachena
4. Truppe in Iraq: il Parlamento ne discute e noi ci mobilitiamo
5. Enigma. Bertinotti, l`antisemitismo e noi

1. Mumbay Resistance 2004: una pietra miliare

Ci verrebbe da dire: successo strepitoso!
Piu` di 20 mila persone, in gran parte contadini e operai, sono stati iprotagonisti del Forum internazionale degli antimperialisti, noto come *Mumbay Resistance 2004*. L`idea di svolgere, in parallelo al W.S.F., un incontro internazionale degli antimerialisti era stata sottoposta dal Campo agli altri compagni, al meeting del giugno 2003 svoltosi a Salonicco. All`inizio alcuni dubitavano di questa proposta. Alla fine, sia i compagni indiani che l`I.L.P.S. (Lega Internazionale dei Popoli in Lotta - una coalizione che raggruppa numerose organizzazioni antimperialioste di base, dalle Filippine alla Grecia), si decisero per il si. Questo coraggio e` stato premiato. Grazie al formidabile sforzo organizzativo dei compagni indiani (raccolti nell`A.I.P.R.F - All Indian Peoples` Forum, un fronte che raggruppa circa 200 movimenti del subcontinente, in gran parte di contadini poveri e di sindacati proletari). Il successo numerico ਠsolo un faccia della medaglia. Politicamente da Bombay arriva un segnale fortissimo: il W.S.F non ha piu` il monopolio della rappresentanza politica dei movimenti contro la globalizzazione. Alla sua sinistra si e` costituito un luogo indipendente autogestito dagli antimperialisti, che non e` affatto un raggruppamento residuale e minoritario. Al contrario, esso organizza in molti paesi, anzitutto del Sud del mondo, la parte piu` massiccia e combattiva del movimento contro la globalizzazione imperialista - movimenti popolari reali, non le chiacchierate ONG, finanziate da Fondazioni imperialiste come quelle di Ford e Soros.
Solo un paio di anni fa l`antimperialismo era considerato un *rimasuglio*, un vezzo retro`, qualcosa di pittoresco destinato a sparire. Oggi, invece, l`antimperialismo non e` solo *senso comune*, e` un`alternativa possibile al W.S.F. e alla sua proposta politica astratta quanto moderata di *umanizzazione della globalizzazione*. Ora la tesi che la globalizzazione va combattuta e che i popoli oppressi e le nazioni sotto attacco debbono sganciarsi con ogni mezzo dalla tirannia nordamericana, si e` fatta strada e puo` diventare egemone.
Non a caso i media internazionali, non solo la stampa e le TV indiane, hanno acceso i riflettori su *Mumbay Resistance 2004*. Tutti capiscono che qualcosa sta cambiando e che accanto al WSF sta sorgendo una forza mondiale che non si limita ad incalzarlo, ma che si prende il diritto di sfidarlo sul terreno della proposta e dunque della rappresentanza politica.
La nostra delegazione, la delegazione del Campo Antimperialista, ha svolto un ruolo importante, che tutti hanno apprezzato. Non c`e` stato bisogno, al *Mumbay Resistance 2004*, di convincere i compagni sulla centralita` della battaglia che si sta svolgendo in Iraq. In ogni riunione, in ogni risoluzione, la difesa della resistenza irachena (e palestinese) e` stata considerata la questione cruciale. Cosi come tutti sono convenuti sulla necessita` di dare continuita` a *Mumbay Resistance 2004*.
Sembra che il W.S.F., il prossimo anno, tornera` a Porto Alegre, sotto la pesante tutale del governo di Lula Da Silva.
Chissà  che cio` che si e` messo in moto a Bombay non approdi anche in Brasile? Non e` solo questione di convegnistica, di giocare alla contrapposizione formale con il W.S.F. Il terreno cruciale e` quello del conflitto e dell`organizzazione della Resistenza su scala internazionale, paese per paese. Fermo restando che il primo posto dove la globalizzazione imperialista si deve battere, oggi come oggi, e` l`Iraq. L`appoggio deciso al popolo iracheno per cacciare le truppe d`invasione e` infatti la prima consegna che si e` data *Mumbay Resistance 2004*.

2. Mumbay Resistance 2004: comunicato stampa del 21 gennaio e risoluzione

*MR-2004, un conclave di piu` di 310 organizzazioni popolari di tutto il mondo, si e` svolto a Shahid Bhagat Singh Nagar, a Mumbay. Esso e` consistito in due giorni di seminari e una giornata di manifestazioni culturali in cui sono stati proiettati film e documentari sulle lotte popolari. Il momento culminante della quattro giorni (organizzata parallelamente e in critica al WSF) ਠstato il 20 gennaio, quando si ਠsvolta una manifestazione a August Kranti Maidan (il corteo sotto il consolato USA non e` stato autorizzato dalle autorita` indiane, ndr) alla quale hanno partecipato circa 15mila persone provenienti da tutto il mondo per chiedere il ritiro delle truppe d`occupazione in Iraq. Per quattro ore i manifestati hanno ascoltato i relatori e gridato slogan e cantato canzoni antimperialiste. Come simbolico atto di solidariereta` con la Resistenza irachena e il popolo palestinese, sono state pubblicamente bruciate le bandiere di Israele e degli USA.
Sul palco si sono succeduti il Dot. Darshan Pal, a nome dell`A.I.P.R.F., dirigenti contadini degli stati di Karnataka, Punjab, Haryana; Bharatiya Jan Andolan leader del movimento B D Sharma, Chattisgarh Mukti Morcha leader dello Janaklal Thakur, il segretario dei poeti e degli scrittori rivoluzionari indiani Vara Vara Rao. Tra gli oratori stranieri hanno preso la parola: Badruddin Omar del Bangladesh; Padmaratna Tuledhar presidente della Organizzazione dei Diritti Civili del Nepal, Crispin Beltran delle Filippine; il Dr. Haluk Gerger della Turchia (entrambi dell`ILPS) infine Alfred Klein del Campo Antimperialista. (...)
E` stata approvata una Dichiarazione finale che, sottolineando la necessita` dello sviluppo delle lotte antimperialiste contro le conseguenze della globalizzazione e della guerra, invita a scendere in piazza il prossimo 20 di marzo, anniversario dell`invasione angloamericana dell`Iraq. MR-2004 chiede dunque di intensificare la battaglia a fianco del popolo iracheno fino al ritiro dall`Iraq delle truppe occupanti. La dichiarazione oltre ad invitare all`unita` di tutte le forze che si oppongono agli orrori causati dall`offensiva antipopolare, chiama alla solidarieta` con quei popoli e quei paesi che subiscono le aggressioni, particolarmente quelle nordamericane. Essa afferma la necessita di resistere a tutte le misure adottate da agenzie come il FMI, la Banca mondiale, ecc. I dodici workshops hanno a loro volta adottato specifiche risoluzioni. Le questioni specifiche discusse nei workshop, oltre alla situazione in Iraq, sono state le lotte nazionali di liberazione dei popoli oppressi nelle diverse parti del mondo, il disastroso impatto della globalizzazione sui piu` poveri, sui giovani e gli studenti; il problema dell`offensiva sciovinista condotta dalle forze induiste (Hindutva) in India e quello del sionismo in Palestina. (...)*
(Dal comunicato stampa di MR-2004)
Il testo completo della Risoluzione finale approvata da MR-2004 puoi trovarlo al sito: http://www.antiimperialista.org

3. 25 settembre 2004: giornata mondiale per la resistenza irachena

Nell`ambito del forum antimperialista di Bombay e` nata la proposta di indire una giornata internazionale di azioni in sostegno della Resistenza irachena. La scelta e` caduta su sabato 25 settembre, a ridosso dell`anniversatio dell`Intifada palestinese. Nel prossimo notiziario pubblicheremo la dichiarazione con l`elenco dei primi promotori.

4. Truppe in Iraq: il Parlamento ne discute e noi ci mobilitiamo

Siamo alle porte del momento in cui il Parlamento dovra` discutere se confermare o ritirare le truppe italiane in Iraq. Si parla della fine di febbraio.Come sapete il governo ha gia` deciso per la proroga con un apposito decreto legge. Noi manifesteremo sotto il Parlamento, speriamo assieme a tutti quanti sono per il ritiro delle truppe d`occupazione. Quanto prima comunicheremo la data del sit-in.

5. Enigma. Bertinotti, l`antisemitismo e noi

La trasmissione della terza rete RAI ENIGMA, dedicata all`antisemitismo, e` iniziata la settimana scorsa con un filmato demenziale nel quale ampio risalto e` stato dato al Campo Antimperialista come ...movimento razzista e antisemita. Niente di nuovo sotto il cielo. In quanto avversari del sionismo e dello Stato d`Israle, e tenaci sostenitori dell`Intifada, assieme a molto altri, siamo tacciati di essere *antisemiti*. Da tempo negli USA e in Europa e` in atto una feroce campagna di satanizzazione di tuti coloro che si considerano amici dei palestinesi. Ove non siamo terroristi siamo *antisemiti*. Spesso tutte e due le cose messe assieme. Ad un certo punto era collegato il Segretario del PRC, Fausto Bertinotti il quale, senza che nessuno glielo abbia chiesto, si e` sentito in dovere di affermare che il suo partito non ha nulla in comune col Campo. A prova di questo ha portato che *il PRC non ha aderito alla manifestazione del 13/12*. Ben guardandosi dal dire che in verita` il PRC ha apertamente boicottato la manifestazione medesima a sostegno della Resistenza irachena. Excusatio non petita, accusatio manfesta. Ad un certo punto del suo pistolotto Bertinotti, mentre tentava di scusarsi davanti al rappresentante della comunita` ebraica e al potente Mieli che il PRC non e` per nulla antisemita, ha affermato: *Non siamo daccordo col Campo, loro non riconoscono ad Israele il dirito ad esistere*. Come dire: chi afferma che lo Stato d`Israele e` costitutivamente razzista e si e` fondato sul genocidio dei palestinesi.. e` appunto un *antisemita*. Mieli gongolava dalla contentezza, per non parlare del sionista in studio: lo dice Bertinotti che l`antisionismo equivale all`antisemitismo, a sinistra dovranno pur credergli!
Stiamo decidendo se sia il caso di querelare Enigma.
Nel frattempo un invito a Bertinotti. E` sua facolta` che egli sposi il dogma della non violenza, ma questo, osiamo sperare, non giustifica alcuna connivenza con chi usa la forza armata contro i movimenti antagonisti. Di converso, il fatto che egli abbia deciso di arruolarsi nel fronte imperialista degli *amici di Israele*, non lo autorizza ad avallare la tesi criminogena per cui, chiunque condanni l`ideologia sionista e si consideri nemico del piu` razzista degli Stati, sia bollato come *antisemita*.