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SE BUSH E´ IL GIUDICE, SADDAM E´ LEGITTIMO PRESIDENTE

02/07/2004


SE BUSH E´ IL GIUDICE, SADDAM E´ LEGITTIMO PRESIDENTE


E´ disgustoso come tutti i media italiani presentano il passaggio di consegne avvenuto a Bagdad. La sceneggiata del trasferimento dei poteri dalle mani del Proconsole americano P. Bremen a quelle dei suoi passacarte iracheni (tutti da tempo nel libro paga della CIA), e´ presentata come la prova lampante che il popolo dell´Iraq ha riconquistato la sua sovranita´. La liberta´ pero´ non si ottiene come la Grazia, e Bush non e´ il Dio misericordioso. Fino a quando piu´ di duecentomila mercenari (regolari o irregolari) restaranno in Iraq, legittimati solo da un atto unilaterale d´imperio, non solo quel popolo non sara´ libero, chiunque sia al governo e´ un Quisling, un fantoccio, un manutengolo degli occupanti. Viceversa la Resistenza, per quanto possa risultare brutta agli occhi del PTPC (Partito Trasversle Politicamente Corretto), non e´ soltanto legittima, essa ha il pieno diritto di vincere e cacciare gli invasori. Ma al disgusto non c´e´ limite. Anche la consegna di Saddam Hussein al fittizio Governo ad Interim presieduto dalla spia americana Allawi, viene strombazzata come l´evento-simbolo del risorto Stato di Diritto iracheno. Se non andiamo sbagliati (ministro Martino, se c´e´ batta un colpo!) e´ di Diritto quello Stato in cui gli stessi che amministrano la legge si sottopongono ad essa. Che abbiamo invece? Che Bush l´aggressore incarica il Proconsole Bremen, che Bremen trasferisce i suoi poteri ad Allawi, che quest´utimo sceglie come Presidente del Tribunale che giudichera´ Saddam (non come Procuratore, si badi! come Presidente dei giudicanti), un certo Salem Chalabi, nipote del golpista e sperimentato agente americano Ahmed Chalabi. Non c´e´ Stato di Diritto in un paese occupato militarmente e in cui gli americani, dopo aver violato con l´aggressione le leggi e le convenzioni internazionali, impongono istituzioni e scelgono unilaterlamente chi debba occuparle. Non c´e´ legalita´ democratica e Stato di Diritto ove un Tribunale, invece di essere imparziale, e´ una cricca di nemici dichiarati di Saddam i quali hanno addirittura affermato di volerlo condannare a morte. Della pagliacciata della transizione democratica questo processo e´ quindi la quint´essenza. Anche un mediocre avvocato d´Ufficio, nella piu´ banana delle repubbliche, chiederebbe e otterrebbe la ricusazione del giudice Chalabi (o no, Ministro Castelli?). Ma l´Iraq non e´ la repubblica della banane, e´ messa peggio, e´ ora un protettorato americano e il diritto che si applica e´ quello colonialistico, lo spazio giuridico e´ quello imperiale. Viceversa e´ giusto affermare che la Resistenza, nonostante i suoi limiti, e´ mille volte piu´ democratica degli americani, e che nella commedia in cui Bush si atteggia a giudice Saddam ha il pieno diritto di fregiarsi del titolo di Presidente della repubblica irachena. I carcerieri di Guantanamo, i torturatori di Abu Ghraib, non hanno diritto di privare chicchessia della sua liberta´, nemmeno Saddam Hussein.