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"Resistenza a viso aperto"

03/04/2005

Sheik Hassan Al Zargani, ministro degli esteri di Moqtada Sadr


"Resistenza a viso aperto"

Sheik Hassan Al Zargani, ministro degli esteri di Moqtada Sadr


D: Puಠfarci un´aggiornamento della situazione nell´Iraq del sud e in particolare della corrente di Moqtada Sadr?

Il nostro movimento ha avuto inizio con la caduta del regime di Saddam. Ci siamo presi la responsabilità  di fornire assistenza medica, approvvigionamenti e carburante dato che lo stato Iracheno era assente. Lo stesso ਠavvenuto per quanto riguarda la sicurezza. Organizziamo la gente attorno alle moschee per garantire la sicurezza e la fine dei saccheggi. Regoliamo anche il traffico.

Il movimento di Sadr proviente da una lunga tradizione ed ਠparte della coscienza del popolo Iracheno. Esiste fin dagli anni ´70 con il primo Sadr ed ਠcontinuato con il Secondo Sadr che ਠstato martirizzato nel 1999. Ora ਠguidato dalla leadership di Moqtada Sadr dopo suo padre, suo fratello, sua zia e suo zio sono stati uccisi.

Possiamo chiamarlo "corrente" oppure "linea" o qualsiasi altra cosa, questo movimento nasce dal popolo e lavora per il popolo di cui rappresenta la metà . Questa fedeltà  proviene lealtà  di Moqtada ai propri principi e responsabilità . La corrente non ha alcuna intenzione di prendersi cariche istituzionali. Ci siamo rifiutati di far parte del nuovo governo basato sulle principio delle quote confessionali.

Molti settori delle masse e anche molti leader religiosi si sono riuniti attorno a questa giovane ed energica guida. Dopo la caduta di Bagdad ha immediatamente partecipato alla resistenza pacifica che consiste in scioperi, dimostrazioni e tutte le forme di protesta.

Poi ਠarrivato il momento in cui le truppe Americane hanno iniziato a sparare sulle dimostrazioni pacifiche e hanno chiuso gli uffici dell´Imam Moqtada Sadr e il suo giornale. Ci hanno minacciato con una multa di 100.000 dollari se avessimo continuato a pubblicare e a parlare del movimento. Hanno fatto ciಠperchà© scrivevamo per il popolo e lavoravamo per i suoi interessi. Non abbiamo chinato la testa. Abbiamo iniziato una sollevazione popolare. Siamo stati gli unici ad aver ufficialmente adottato la resistenza. Lottiamo a viso scoperto, con una nome conosciuto ed una linea politica risaputa da tutti. Siamo orgogliosi di cià². Perchà© non c´à¨ altra forza sulla terra apertamente contro gli USA che sta sulla propria terra e lotta con le proprie masse senza dover per questo scomparire nel sottosuolo.

D: Quali sono i rapporti con le altre forze della resistenza?

Noi coordiniamo tutte le forze della resistenza ma non consideriamo come resistenti coloro che vogliono soltanto esportare in Iraq la violenza criminale, mettendo bombe nelle moschee, nelle chiese, tra gli studenti e i semplici poliziotti uccidendo gente innocente. Questi sono terroristi e sono le reali forze che resistono alla resistenza. Loro danneggiano la reputazione della resistenza, indebolendo le sue basi popolari ed incrementando la spaccatura tra le diverse confessioni. Ma praticamente siamo coordinati con le altre parti della resistenza e abbiamo partecipato alla battaglia di Fallujah. A Fallujah i mujahidin hanno innalzato le foto di Moqtada Sadr e gli striscioni con la scritta "Da Fallujah a Kufa, non consegneremo la nostra patria". Ora abbiamo un cimitero a Fallujah che ਠdetto dopo Sadr. Dall´inizio degli scontri a Fallujah – ed intendo difendere la città  contro l´invasione e non la guerriglia nellle strade – ci sono state quattro brigate di Mahdi Army a difendere la città .

Esiste un documentario ed un libro ufficiale. Tutti lo dicono e nessuno si sogna di negarlo. Anche coloro che hanno combattuto a Fallujah sono venuti a Najaf e hanno partecipato alla battaglia che li si ਠsvolta. Ci hanno fornito cibo e medicine nel corso della battaglia di Najaf come noi abbiamo fatto con loro. Ciಠha spossato il nemico. In conseguenza a ciಠhanno incrementato i loro attacchi contro l´Imam Sadr e hanno asserito che i Kurdi e gli Sciiti erano vittime del precedente regime e che la Resistenza esiste soltanto nelle zone Sunnite, rappresentata soltanto dai seguaci del regime Baath. La resistenza capeggiata da Sadr – che ਠstato egli stesso un importante oppositore del precedente regime – travalica i limiti confessionali e da alla resistenza una dimensione Irachena nazionale.

Il secondo punto ਠil carisma di Moqtada Sadr che ha raggiunto la popolarità  dopo lo scontro con gli Americani distruggendo l´immagine degli USA invincibili utilizzando armi molto semplici. Il terzo punto ਠche la resistenza ha formato una forte solidarità  tra tutti gli Sciiti della popolazione ed ha mostrato che la resistenza ਠun fattore importante che unisce il popolo Iracheno. E´ questo il motivo per cui gli attacchi all´Imam Sadr sono stati cruciali e sono stati accompagnati da una forte campagna diffamatoria. Il popolo Iracheno ha capito questo ruolo e le relative difficoltà  e responsabilità . Il supporto alla currente di Sadr ਠincrementato e le masse hanno difeso gli uffici di Moqtada Sadr a Najaf, Kufa e in tutte le città  del Sud, del Centro e del Nord e anche a Kirkuk. Devo ricordare che Kirkuk ci chiese aiuto riguardo ai danni causati dai Kurdi. Nessuno era in grado di aiutarli se non l´Esercito Mahdi. E´ per questo che la gente di Kirkuk ਠorgogliosa dell´Esercito Mahdi e ringrazia Moqtada Sadr che li ha salvati dall´egemonia degli alleati USA peshmergas.

D: Quali sono le prospettive per il futuro?

Noi speriamo in un Iraq migliore poichà© ci sono molte persone che resistono che rifiutano l´occupazione, ma dobbiamo fare attenzione perchà© alcuni gruppi fondamentalisti stanno cercando di innescare un conflitto, mettendo bombe, tra le confessioni o tra i gruppi politici, tra le diverse nazionalità  o tra mussulmani e cristiani. Ci sono ancora molti cambiamenti da affrontare. L´occupazione e i traditori sono ancora qui. Ma abbiamo ancora le grandi basi delle masse popolari che credono nella vittoria della patria Irachena contro tutti questi fenomeni.

Intervista: Bahar Kimyongür, Fronte per i Diritti e la Libertà  (HOC; Turchia)

Intervista realizzata da Bahar Kimyongür, Fronte per i Diritti e la Libertà  (HOC; Turchia)

Nota editoriale

E` un fatto che la profonda ostilita´ del movimento radicale e antimperialista di Moqtada verso Saddam ma anche verso qualsiasi forma di baathismo rappresenta un gravissimo problema per le sorti della resistenza irachena (che risulta divisa in due blocchi principali), mentre questa divisione e´ un punto di forza per gli occupanti. E´ indiscutibile che la spina dorsale della Resistenza e´ costituita, se non da tutto il vecchio partito Baath, dalle componenti che a vario titolo fanno riferimento all´eredita´ baathista ( e cio´ fa senz´altro onore al baathismo iracheno). Pensare di cacciare gli angloamericani senza di esso e´ certo una pia illusione. Per questo, da lontano, non possiamo che esprimere l´augurio che certe divisioni abbiano fine e si possa vedere quanto prima la formazione di un Fronte Unito di liberazione nazionale.

Campo Antimperialista