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GIÙ LE MANI DAL MONDO!

14/03/2002

Appello per il Campo Antimperialista 2002

Assisi, 3-10 agosto
Campo Antimperialista 2002

"E tuttavia io continuerಠa chiamare
libertà  la libertà ,
assassinio l`assassinio,
colpa la colpa,
con l`ostinazione di un folle che scava
con le unghie il suo nome sul muro"

Lefkios Zafiriou


Colpiti nei loro simboli più sacri …—la ricchezza smodata, l´onnipotenza militare, il dispotismo invulnerabile…— gli Stati Uniti d´America, invece di fare un passo indietro, si sono gettati in una isterica escalation militare per rafforzare la loro supremazia mondiale. Bush ha messo in chiaro che l´aggressione all´Afganistan, dopo quella alla Jugoslavia, era solo un antipasto. La prossima vittima della sua megalomania imperialista sarà  l`Iraq, paese già  colpito e stremato da un embargo spietato e crudele. E dopo? Nella lista nera dell`Imperatore ci sono la Corea del Nord, l`Iran, la Somalia, Cuba, la Colombia. Qualsiasi paese che non sia disposto a diventare succube degli Stati Uniti, che non accetti di rinunciare alla sua sovranità  nazionale, deve essere spazzato via. La Palestina ਠil luogo in cui convergono tutte le contraddizioni esplosive del "nuovo ordine mondiale". Israele ਠinfatti il simbolo della ingiustizia assoluta, dell`illegalità  eretta a sistema, della guerra di sterminio come consuetudine, della violazione razzista dei più elementari diritti dell`uomo. Il tutto con l`appoggio pieno degli USA e tra l`indifferenza della cosiddetta "comunità  internazionale". Finchਠla Palestina non sarà  libera tutto il mondo resterà  in schiavitù.

Siamo già  dentro una guerra mondiale, sistemica, ininterrotta. L`obbiettivo finale ਠchiaro. Essendo la globalizzazione capitalista un sistema che produce caos e conflitti (Afganistan), che accresce ingiustizie e disuguaglianze (Argentina), gli USA ritengono che la sola maniera per restare al comando, sia rinsaldare le catene con cui tengono soggiogata l`umanità . Essi puntano a diventare il primo Impero unico mondiale della storia, un sistema piramidale totalitario in cui la Casa Bianca sia sede del governo centrale con tutt`attorno una serie di alleati-satelliti a cui demandare, di volta in volta, la difesa delle frontiere minacciate o di schiacciare ogni opposizione. Siamo giunti al punto che Bush ha stilato un elenco di ben 70 organizzazioni mondiali considerate terroriste e da perseguitare con ogni mezzo. Buona parte di queste sono forze di liberazione nazionale, movimenti guerriglieri con un appoggio di massa, associazioni comuniste o islamiche colpevoli solo di contrastare l`arroganza statunitense. L`Imperatore si ਠarrogato il diritto di colpirle come vuole, quando vuole, dove vuole, E siccome non possiamo farci intimorire, anche quest`anno noi inviteremo questi movimenti al nostro Campo, e tutti potranno sentire la loro voce, sapere la verità .

Siamo davanti ad un colossale piano di destabilizzazione terroristica del pianeta. Bush pone tutta l`umanità  davanti ad un bivio: fermare con la lotta questo disegno paranoico o assecondarlo, combattere per libertà  o accettare la tirannia. Affermando perentoriamente che "chi non sta con noi ਠcontro di noi", gli USA obbligano ognuno a scegliere: o dalla parte del dispotismo imperialista o dall´altra. In mezzo non c`ਠposto. Chi si schiera con la dittatura puಠlimitarsi a chiudere gli occhi, a far finta di non sentire le grida di dolore che giungono da tutti gli angoli del mondo. Chi invece consideri inammissibile lasciare le sorti dell´umanità  in mano al Dottor Stranamore deve avere il coraggio di sostenere la lotta di liberazione dei popoli oppressi, quali che siano i metodi coi quali essa si manifesta.

Allo scopo di soffocare ogni voce di dissenso, Bush non ha esitato ad attribuirsi poteri dittatoriali. Negli USA chiunque osi appoggiare la lotta di liberazione dei popoli oppressi ਠinquisito come terrorista, considerato una spia del nemico, perseguitato e infine incarcerato. Gli alleati degli USA, tra cui l` Europa, applicano con zelo questo teorema, adottando legislazioni poliziesche e repressive che trasformano i cittadini in sudditi senza voce e la democrazia in oligarchia. Se la globalizzazione ha gettato l`umanità  nello stesso vortice, l`imperialismo sta abbattendo il muro che separava le lotte nel Nord e nel Sud del mondo. La battaglia ਠla stessa, ovunque sono in gioco la libertà , la democrazia, la possibilità  di un futuro di fratellanza e giustizia ed eguaglianza sociale.
Mai come adesso ਠstato importante superare vecchie divisioni, unire le forze antimperialiste, le organizzazioni dei lavoratori, i movimenti di lotta del Forum sociale mondiale. Non per "democratizzare" la globalizzazione ma per farla finita con l`imperialismo.

Un altro mondo ਠpossibile.
Umanizzare il capitalismo no!

3 marzo 2002