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Manifestazione a Cagliari per BATASUNA

10/09/2002

La manifestazione di Cagliari ha avuto esiti decisamente superiori
alle aspettative.

Si ਠcominciato male; infatti un articolo dell`;Unione Sarda, quotidiano
dalle simpatie molto chiare, aveva presentato (nell`edizione del 7
settembre) tale evento come una iniziativa nata anche dal Psdaz, con
l`adesione di gruppi -pensate un po`!- di questo tenore: Riformatori
sardi, Udr, Ds, Sdi e Ppi!!

Inutile dire che l`artefazione ha raggiunto il ridicolo, vista la
piattaforma della manifestazione e le forze che la hanno organizzata e
pubblicizzata fin dal primo giorno.
Si voleva tacere di una prima, vera, grande manifestazione
indipendentista antimperialista, plurale e chiaramente mirata a
riconoscere in Batasuna ben piu`; che un movimento vittima di una
barbarie comunque inaccettabile, ma un movimento affine e un modello
per gli indipendentisti sardi.

La manifestazione si ਠsvolta regolarmente, l`afflusso di gruppi
organizzati ਠstato costante fino al pomeriggio.
Sono intervenuti, tra gli altri, i gruppi: SARDIGNA NATZIONE
INDIPENDENTZIA, JOVENTUDI INDIPENDENTISTA SARDA,COLLETTIVU
COMUNITARISMU E INDIPENDENTZIA, MANCA INDIPENDENTISTA SARDA,COLLETTIVO
BARBAGIA REVERDE; GAVOI,ZAPATA-CAGLIARI, COLLETTIVO STUDENTI A
SINISTRA-CAGLIARI, CUMPANZOS DE DOLIANOVA.
In mattinata si ਠavuta una partecipazione di militanti del Partito
sardo d`azione, per circa un paio d`ore.
Il Collettivu Comunitarismu e Indipendentzia ha provveduto a diffondere
alcune centinaia di volantini e altro materiale pro Batasuna e pro
Jamie Prieto.
La ricettività  à¨ stata molto positiva
La manifestazione sit-in ਠdurata dalle 10,00am alle 19.30..

Purtroppo perಠla giornata ਠstata funestata da un evento molto
spiacevole.
Durante la mattinata ad un certo punto, senza alcun motivo, due
poliziotti si sono avvicinati ad un compagno del Collettivu
Comunitarismu e Indipendentzia, chiedendogli di seguirlo senza fornire
alcuna spiegazione: farfugliavano qualcosa riguardo ad
una `identificazione;.
Il compagno ha dato il suo documento d`identità  come richiesto dalla
legge in questi casi ed ha ribadito che non vi era alcun bisogno di
andare in altri luoghi per procedere a tale `identificazione`,
ribattendo che in una pubblica manifestazione non si poteva costringere
chicchessia senza motivo ad eseguire quelli che parevano dati
come `ordini` inconfutabili.
Al che i due poliziotti hanno improvvisamente preso di peso il
compagno, strattonandolo e trattandolo come un `criminale`, e
spintonando via gli altri manifestanti che accorrevano sul posto.
All`unisono i manifestanti si sono accodati ai poliziotti che
conducevano il compagno fermato presso la loro automobile: in realtà 
volevano portarlo in questura!
I manifestanti si sono posti davanti e attorno al mezzo affermando che
dinnanzi a quella porcheria vile e rognosa non avrebbero lasciato solo
il compagno nemmeno un momento, e ne hanno richiesto l`immediato
rilascio per la palese assenza di `motivazioni`;, oltre che l`illegalità ,
dell`operato dei due agenti italiani e dei loro responsabili.
Dinnanzi alle pressioni moltoaccese dei compagni presenti, e di
fronte ad una richiesta delle generalità  degli agenti che avevano
eseguito tale bestialità , un commissario ha dovuto ordinare l`immediato
rilascio del compagno fermat `sennಠqui succede un casino`; qualche
agente aveva già  iniziato a farfugliare di`resistenza a pubblico
ufficiale`
Oltre al comportamento coraggioso e onorevole del compagno fermato à¨
emersa (in quei momenti pur squallidi) una unità  e una fratellanza tra
i compagni presenti che ha rafforzato la compattezza della
manifestazione.
E se prima gridavamo forte, dopo abbiamo gridato ancora più forte.
E se prima c`erano gruppi e compagni, dopo ce n`erano il doppio.
Come detto infatti l`afflusso ਠdurato fino a tarda serata.
Possiamo dire che la manifestazione ਠriuscita, meglio del previsto.

Tale atto intimidatorio, mirato verso il Collettivu Comunitarismu e
Indipendentzia (un poliziotto ha chiesto ad un compagno:`e allora, ci
siete andati anche quest`anno al Campo Antimperialista?), ha del
grottesco.
Il poliziotto che ha fermato Giovanni, lo ha chiamato per nome ancora
prima di leggere il suo documento..
Nei fatti ciಠche ਠemerso ਠche la pluralità  di forze politiche
organizzate che si riconoscono nella precipua lotta di liberazione
nazionale e sociale de sa Sardigna riesce a mantenere a suo fondamento
una prassi unitaria e coesa, unica politica percorribile in questo
delicato momento.
Come del resto insegna Batasuna.

Collettivu Comunitarismu e Indipendentzia pro sa liberatzione populare
de sa Sardinnya