Il Campo Antimperialista ਠuna rete costituitasi nell’agosto del 2000 e di cui fanno parte organizzazioni e movimenti di tutti i continenti. Le differenze politiche non hanno impedito a queste organizzazioni di coordinarsi per dare forza alla lotta contro il comune nemico: la globalizzazione imperialista.
Noi rispettiamo tutte le forme di lotta che nei diversi paesi e nelle differenti circostanze, le organizzazioni e i movimenti si danno per porre fine allo sfruttamento e all’oppressione.Il Campo ਠper la massima unità nella lotta contro il nemico comune, allo stesso tempo dichiara che l’imperialismo non ਠche la manifestazione più brutale del sistema capitalista e dunque non potrà essere abbattuto senza estirpare le ingiustizie e le diseguaglianze, nazionali, sociali e di classe.La battaglia contro la globalizzazione imperialista non puo’ che essere internazionale. Necessita quindi della più ampia, unitaria e radicale mobilitazione delle masse, al Sud come al Nord, ad Ovest come ad Est. La funzione che ci siamo dati ਠappunto quella di aiutare il coordinamento, la comunicazione, l’informazione, l’unità d’azione a scala mondiale.Vogliamo svolgere questo ruolo sulla base delle migliori tradizioni del movimento rivoluzionario internazionalista che in tutto questo secolo, pur commettendo gravi errori, ha combattuto l’imperialismo e il capitalismo. La sconfitta subita non ci autorizza nà© a rinnegare le nostre profonde radici, nà© a ridurre la nostra lotta a pura e semplice resistenza.Negli ultimi tempi notiamo un riaprirsi delle conflittualità a livello mondiale, un acutizzarsi delle lotte di popoli che non sono più disposti ad accettare il neoliberismo e la globalizzazione come forma universale di vita; la povertà cresce anche nei paesi cosiddetti ricchi, mentre ਠimperante in quelli di periferia. Nuove scoperte di laboratorio nel campo alimentare renderanno impossibile lo scambio commerciale dei paesi sottosviluppati. Ci sono i presupposti per una ripresa della lotta contro questo sistema imperiale e ci sono anche i presupposti per creare una nuova corrente internazionale che va dall’America Latina all’Asia e dal Sud all’Europa.Non lottiamo soltanto contro gli aspetti più devastanti della globalizzazione imperialista, ma per un’alternativa globale possibile: il socialismo.Non siamo dunque solo una componente del movimento contro la globalizzazione, vorremmo dar voce e coordinare, la parte più conseguente: i proletari, i contadini, i disoccupati, tutti coloro che da questo sistema vengono sfruttati o emarginati.Solo le masse sfruttate ed oppresse, hanno la forza per rovesciare il capitalismo, aprendo cosଠla strada all’impresa più difficile ed entusiasmante: la liberazione e l’emancipazione di tutta l’umanità .Rivolgiamo un appello a tutti i movimenti rivoluzionari e a tutte le organizzazioni che si battono per la difesa dei popoli sfruttati e senza diritti, dei perseguitati, dei prigionieri politici e di coloro che ogni giorno subiscono ingiustizie da questo sistema che vede nel profitto l’unica forma di progresso, ad unirsi in un fronte comune contro questo sistema imperiale che sta portando su questo pianeta solo distruzione e morte.