Notiziario del Campo Antimperialista 18 novembre 2003
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Notiziario del Campo Antimperialista 18 novembre 2003
“L`Iraq ਠil fronte principale. I nemici della libertà ci oppongono laggiu` una resistenza disperata e devono essere sconfitti”. G.W. Bush
Il Campo Antimperialista aderisce alla manifestazione di sostegno
*al popolo iracheno che resiste* prevista per il prossimo 13 dicembre, dopo i fatti di Nassiriya piu` importante che mai.
Per informazioni e adesioni scrivere ai promotori:
oppure telefonate al NUMERO VERDE 800 031 533
ULTIM`ORA
IL VICEPRESIDENTE DEI SENATORI DI FORZA ITALIA, LUCIO MALAN, ha sporto denuncia contro il portavoce del Campo
dispaccio ANSA delle ore 17,00 del 18 novembre:
IRAQ: MALAN (FI) DENUNCIA MORENO PASQUINELLI RACCOGLIE FONDI PER FINANZIARIA
LA `RESISTENZA` IRACHENA (ANSA) – ROMA, 18 NOV – Il sen. Lucio Malan, vicepresidente del gruppo di Forza Italia, ha sporto stamani denuncia nei confronti di Moreno Pasquinelli, fondatore di “Campo antimperialista” nell`estate scorsa ad Assisi. All`origine dell`iniziativa c`ਠ– come racconta Malan – una intervista di Pasquinelli alla Bbc nel corso della quale la giornalista Tamsim Smith gli chiede se siano in corso iniziative per l`Iraq. “Stiamo chiedendo alla gente – ਠla risposta – dieci euro per sostenere la resistenza irachena. Per ora in denaro ce l`abbiamo noi. Quando ce ne sarà una grossa quantità , a gennaio, lo invieremo a gennaio. Non ਠaffare nostro sapere cosa ne fanno. Potranno combattere – dice Pasquinelli – per l`indipendenza dell`Iraq. Non importa se usano quei soldi per comprare armi oppure medicine per la gente”. Malan fa notare che l`intervista ਠavvenuta ieri alle 9,30. “Occorre che persone del genere – ਠil commento dell`esponente di Forza Italia – siano isolate e condannate da tutti, oltre che fermate dalla forza della legge”. (ANSA).
Questo Notiziario contiene:
1. 10 Euro per la resistenza irachena (autodifesa)
2. Patriottismo zoppo
3. Destra, sinistra e lutto nazionale
4. Ufficiale: il KADEK (ex PKK) si e` sciolto
1. 10 Euro a testa per la resistenza Irachena (autodifesa)
Era prevedibile che dopo il colpo subito a Nassiriya il regime circense polo-ulivo avrebbe rovesciato addosso al popolo italiano una prepotente quanto mendace campagna di ravanchismo patriottico. Ora veniamo a sapere che il Cavaliere ha mandato avanti, per intimorirci, uno dei suoi giannizzeri, tale Sen. Lucio Malan. Alcuni giornalisti ci hanno da poco confermato che il Senatore e` intenzionato a sporgere una denuncia penale contro il nostro portavoce. L`iniziativa e` subdola quanto pittoresca. Si tenta di farci passare come *filoterroristi* perche` affermiamo la legittimita` morale e politica della Resistenza irachena. Si tenta di criminalizzarci, malgrado le nostre modeste forze, perche` aiutiamo il popolo dell`Iraq a battere un`occupazione militare TERRORISTICA che ha gia` fatto 55mila morti tra la popolazione irachena.
Cosଠda giorni e` scattata una insidiosa campagna contro la nostra raccolta di fondi per la Resistenza irachena. Ha iniziato Luttwak, la voce del padrone, e i servi si sono ben preto allineati. Luttwak ha infatti cominciato le danze contro il Campo, proprio dai microfoni di Porta a Porta. A ruota varie testate giornalistiche e televisive, italiane e straniere (anzitutto USA e inglesi, non a caso), che stanno gridando allo scandalo perche` invece di unirci al coro infingardo degli afflitti, noi raccoglieremmo fondi *per comprare le armi con cui uccidere i soldati italiani*.
Noi abbiamo chiarito che in base agli accordi con i compagni dell`Alleanza Nazionale Irachena-Opposizione Patriottica (si chiama cosi perche` l`Alleanza e` stata sempre all`opposizione del regime di Saddam Hussein purtuttavia difendendo strenuamente il proprio paese dall`aggressione) che raggruppa le forze progressiste e laiche della Resistenza, i soldi che noi raccoglieremo andranno per allestire una tipografia nella quale stampare un giornale della Alleanza –dato che di giornali a Bagdad se ne stampano molti, ma solo di quelle forze che sostengono l`occupazione militare imperialista e coi dollari di Bremer. Per tutti gli altri non c`e` alcuna possibilita` di comunicare con la popolazione. Questa e` in effetti la *liberta` made in U.S.A.*. Ognuno puo` immaginare, in queste condizioni, il grado di democraticita` del processo che dovrebbe portare ad una Assemblea Costituente in Iraq. Detto questo noi ribadiamo che fino a quando l`Iraq sara` occupato manu militari dalle truppe imperialiste, siccome Bush accresce il budget *stellare* per finanziare questa occupazione, la Resistenza armata e` legittima, sia dal punto di vista politico che da quello morale. Ribadiamo il concetto: ci auguriamo il ritiro immediato degli invasori, e nel caso essi persistano, la loro sconfitta.
Continueremo dunque la nostra raccolta di fondi, come li raccogliemmo per il Vietnam, per la resistenza cilena, per la lotta di liberazione in Nicaragua e El Salvador.
Invitiamo chiunque abbia a cuore la causa della liberazione dell`Iraq a sostenere la campagna a favore della Resistenza irachena. Come in altri paesi anche in Italia abbiamo aperto un Conto Corrente Postale. Chi voglia farlo da un ufficio postale usi queste semplici coordinate:
Emanuele Fanesi, CCP n. 46676698. Nella causale specificare: IRAQ.
Chi voglia fare un bonifico bancario intesti come segue:
Emanuele Fanesi, CCP n. 46676698. CIN: Q – Cod. ABI:07601 – CAB: 03000 –
Nella causale specificare: IRAQ.
La cifra raccolta sara` devoluta alla Alleanza Nazionale Irachena (Opposizione Patriottica), il cui Presidente e` Jabber al Kubaysi, al tempo fondatore del partito Baath, dalla meta` degli anni `70 noto oppositore di sinistra del regime di Saddam Hussein. Garante di questa raccolta e` il compagno Awni Al Kalemji, primo rappresentante all`estero e portavoce ufficiale della Resistenza.
2. Patriottismo zoppo
La virulenta lotta per bande che dilania il regime ha lasciato il posto ad una melensa retorica nazionalista bypartizan. Chiunque non si riconosca in questa pagliacciata, chiunque faccia notare che in Iraq c`e` una guerra e che i militari italiani combattevano e combattono dalla parte sbagliata, e` silenziato, oppure denunciato come *disfattitista* o come sodale del *terrorismo*.
E` una campagna assordante quella in corso. Il regime ha mobilitato tutte le sue possibili risorse, affinche` tutti i suoi trombettieri (politicanti e giornalisti, militari e intellettuali, laici e chierici) suonassero all`unisono lo spartito della commozione, del cordoglio e della solidarieta` nazionale. Una solidarieta` truccata, che solo di striscio va alle famiglie dei caduti, mentre ਠdeviata in appoggio ai lacche` che hanno deciso, violando la Costituzione italiana e le decisioni dell`ONU e dell`Unione Europea, di spalleggiare gli americani nell`occupazione militare di un paese sovrano. Non solo noi, ma una gran parte dei cittadini italiani, considerano ipocrita questa sinfonia patriottarda perche` e` utilizzata per assolvere chi (il governo Pinocchio-Berlusconi) aveva deciso la spedizione bellica camuffandola come *missione di pace*. Il governo e i vertici istituzionali (Ciampi compreso, che non e` affatto il Presidente di tutti gli italiani) manipolano infatti rozzamente la commozione e il lutto per smorzare la legittima rabbia della maggioranza degli italiani che non ha voluto ne` la guerra ne` l`invio dei militari italiani –come pure la rabbia dei familiari delle vittime, dei soldati supersititi, ai quali e` impedito, in penose trasmissioni TV preconfezionate e blindate, di esprimere il loro malcelato dissenso.
Ma quest`ondata patriottica e` zoppa. Essa si basa sulla bugia che i *nostri ragazzi* non erano andati in Iraq per fare la guerra ma per difendere la pace. L`occupazione militare di una paese e` dipinta come *missione umanitaria*. Siamo davanti ad un patriottismo d`accatto, figlio di un imperialismo straccione che dopo aver mandato i suoi soldati a morire in una guerra per conto terzi (per puntellare l`amministrazione Bush) non ha il coraggio di ammetterlo e cerca di arraffare un po` di consenso. Fra qualche settimana questa sbornia italianista sara` morta e sepolta e la verita`, man mano che la guerra di liberazione irachena consolidera` le sue posizioni, verra` a galla . E nessuno salvera` Berlusconi dal precipitare nella polvere come accadde ai suoi precurosi colonialisti: Crispi, De Pretis, Giolitti e Mussolini. Nonostante l`assordante invito ad esporre il Tricolore, se ne vedono ben pochi appesi alle finestre. Neanche l`infinitesima parte di quelli che sventolarono nel 1982 quando l`Italia vinse i mondiali di calcio. La maggioranza degli italiani non ha cambiato opinione riguardo al fatto che la guerra all`Iraq e` stata ingiusta e criminale e non ha accettato di cadere nella trappola del finto patriottismo bypartizan. Non e` l`Italia che e` entrata in guerra, ma questo governo scellerato. Non i cosiddetti *interessi nazionali* hanno spinto Berlusconi ad entrare in guerra con l`Iraq, ma la sua smania di saltare sul carro del vincitore (vecchio vezzo delle *furbe* classi dominanti italiane, fino a Mussolini e a Badoglio, dal cui incesto questa Repubblica e`, prima ancora della Resistenza partigiana, venuta alla luce come figlia legittima). Non c`e` dunque patriottismo nella scelta di seguire l`imperatore in pectore G.W. Bush, c`e` piuttosto il penoso servilismo dei satrapi.
3. Destra, sinistra e lutto nazionale
Alcuni gruppetti, autoinvestitisi dell ruolo di custodi fondamentalisti della purezza sinistrorsa del *movimento*, ci hanno minacciato l`ostracismo (dal *movimento*) perche` siamo tra i promotori di una manifestazione, quella del 13 dicembre per l`Iraq, che annovera tra i firmatari *fascisti e cascami reazionari* tra cui il Prof. Franco Cardini. Ci viene rimproverato di ritenere obsoleta la *dicotomia destra sinistra*, ci viene in altre parole imputato di non fare distinzioni tra sinistra e destra. Ma che questa dicotomia e` ormai piu` immaginaria che reale sono i fatti ad indicarlo. I valori costitutivi che storicamente sono stati della sinistra (la lotta per l`eguaglianza sociale, per la liberta`, la fratellanza internazionalista e di classe) noi ovviamente li rivendichaimo con forza. Cio` che diciamo e` che questi valori sono stati gettati dalla sinistra nella spazzatura e che dunque noi, da questa sinistra, vogliamo accomiatarci, pena essere travolti, prima o poi, nella sua tragica sorte.
Un esempio lampante che il confine tra destra e sinistra si e` orami sostanzialmente dissolto ci e` fornito dal dopo-Nassiriya. Tutti all`unisono hanno espresso la loro condanna del *terrorismo iracheno*. Tutti all`unisono hanno vergognosamente espresso la loro solidarieta`, non tanto alle vittime, ma alle Forze Armate andate in Iraq a combattere per umiliare e soggiogare questo martoriato paese. Non parliamo solo de l`Ulivo, che si dice disposto a votare per la permanenza delle truppe. Parliamo anche del P.R.C. Bertinotti, ad esempio, non spreca occasione per dire che i guerriglieri iracheni sono criminali come gli occupanti. La sinistra, al di la di sofisticati distinguo, accetta il primo paradigma centrale dell`ideologia dell`imperialista: quello per cui non c`e` Resistenza ma *terrorismo*, non partigiani ma *criminali*.
Tornando a Franco Cardini, insultato da certi dementi *di sinistra* come *ferro vecchio reazionario*, egli ha espresso il suo sentito cordoglio per le vittime (come la sinistra) ed anche la sua solidarieta ai carabinieri (come la sinistra), ma ha a chiare lettere non solo ribadito la sua opposizione alla guerra; ha ribadito che considera quella irachena una legittima Resistenza e chiamato quella di Nassiriya *azione partigiana*. Cio` che la sinistra non ha avuto il coraggio di fare. Chi ਠdi sinistra e chi e` di destra?
4. Ufficiale: il KADEK (ex PKK) si e` sciolto
Oramai la notizia e` ufficiale: il KADEK (congresso per la Liberta` e la Democrazia del Kurdistan, ovvero, fino all`anno scorso PKK) si e` sciolto. Il comunicato ufficiale afferma che si sta pensando a formare un nuovo gruppo pan-kurdo, piu` inclusivo e largo che proseguira` la battaglia per i diriti del popolo curdo attraverso il negoziato. E` presto per esprimere in giudizio politico circostanziato, ma questa decisione, sembra preannunciare un accordo con i partiti tribali di Talabani e Barzani (PUK e KDP), notoriamente filo-americani. Non e` quindi un caso che il KADEK non abbia espresso nel marzo scorso, alcuna condanna dell`aggressione anglo-americana dell`Iraq. Altre informazioni sul nostro sito: www.antiimperialista.org