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LA GRANDE MAREA ROSSA HA OCCUPATO CARACAS

11. August 2004

Un milione di sostenitori si sono riuniti attorno a Chávez nel centro della citta´

QUESTA DOMENICA LA GRANDE MAREA ROSSA HA INVASO CARACAS

UN MILIONE DI SOSTENITORI SI SONO RIUNITI ATTORNO A CHÍVEZ NEL CENTRO DELLA CITTA´

EUFORIA PER IL SICURO TRIONFO

(fonte: Resumen Latinoamericano)

Davanti a centinaia di migliaia di persone nella Av. Bolà­var il Presidente fa appello a tutti a votare fin dalle prime ore della prossima domenica.

Con le gloriose note dell´inno nazionale, il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez Frà¬as, ha accompagnato il popolo venezuelano il quale dopo lunghe ore di cammino nella Marcia per la Vittoria si ਠconcentrato nell´Avenida Bolà­var e nelle sue vicinanze, che comprendono le Avenidas Universidad e Urdaneta, ciಠdovuto al fatto che il luogo predisposto era troppo piccolo per la quantità  di persone appartenenti a diversi settori della capitale e di altre città  vicine che si sono lଠriunite. E´ stato quindi ricevuto da una moltitudinaria marea rossa.

Le tre manifestazioni moltitudinarie provenienti da La Bandera, Parque del Este e Plaza Sucre de Catia, si sono riunite nell´Avenida Bolà­var vestendola di rosso e portando il loro massiccio appoggio al capo di Stato. Una volta di più, la marea rossa ha travalicato lo spazio scelto per il concentramento, diffondendo allegria e fervore, dimostrando al Venezuela e al mondo, che esiste la democrazia e che si imporrà  la maggioranza. Tutti assieme come un solo blocco, hanno dimostrato che il processo di cambiamento e di trasformazione non lo puಠfermare nessuno, il che riflette il trionfo del popolo venezuelano e dei popoli latinoamericani, lasciando ben chiaro che il Venezuela sarà  una patria libera e sovrana.

Se dovremo fare l´alba, lo faremo. Durante il suo discorso, il Presidente Hugo Chávez ha commentato le quattro inchieste pubblicate oggi dal quotidiano Últimas Noticias, le quali danno per vincitore il “No” nel referendum di revoca presidenziale del prossimo 15 agosto, con un minimo di 10 punti. “Andiamo a battere ogni record nelle votazioni la prossima domenica e dimostreremo quanto politicizzato e cosciente ਠoggi il nostro popolo”, ha sottolineato Chávez. Ha avvertito inoltre che “che se dovremo fare l´alba lo faremo, nessuno se ne andrà  finchਠnon avremo contato l´ultimo voto. Tutti a votare succeda quello che succeda, che non ci sia alcuno che non voti”. Quindi ha assicurato che rispetterà  le norme stabilite dal Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) e per tanto, non pronuncerà  il suo discorso alla catena radiotelevisiva. Poi ha chiesto un´applauso per l´ente elettorale, “l´arbitro di questa storica contesa elettorale”, definendo la giornata di oggi come una data di festa e di vittoria. Ha quindi ricordato che 33 anni fa cominciಠla sua carriera all´Accademia Militare del Venezuela riassumendo il suo trascorso nella milizia e mandando un saluto a tutti i militari attivi e in ritiro che attualmente occupano posizioni importanti negli ambiti civile e militare del paese. Ha quindi dichiarato che non possiamo parlare di giorni ma di ore, “ci troviamo a sette giorni dalla grande battaglia , la battaglia di Santa Inà©s, ispirata al mio generale Ezequiel Zamora”.

Marcia della Vittoria. Migliaia di persone invadono Caracas per il “No”

Migliaia di persone appartenenti a tutti gli stati del paese e alle comunità  di Caracas, hanno marciato dall´est e dall´ovest di questa città  per poi concentrarsi nell´Avenida Bolà­var, come una marea rossa, per manifestare il loro massiccio sostegno al Presidente della Repubblica, Hugo Chávez Frà­as, e alla Rivoluzione Bolivariana che guida, a garanzia del NO, il 15 agosto.

In forma democratica e pacifica, al ritmo di differenti ritmi musicali, percussioni della costa, changa, merengue, joropo, la manifestazione ha raggiunto il viale cittadino menzionato. Nelle organizzazioni che hanno marciato si sono distinti deputati dell´Assemblea Nazionale del Blocco del Cambiamento, governatori e sindaci appartenenti ai diversi partiti politici che appoggiano il governo nazionale.

Ugualmente hanno presenziato rappresentanti del Fronte Bolivariano dei Lavoratori, Giovani del Fronte Francisco de Miranda, dirigenti delle Unità  di Battaglia Elettorale (UBE), dirigenti sociali, culturali, artisti ed intellettuali, il popolo di tutto il Venezuela. Striscioni, bandiere, manifesti, berretti e camice rosse hanno sostenuto un enorme NO a difesa delle Missioni Robinson, Sucre, Ribas, Vuelvan Caras, adornando il percorso della camminata, che ha travalicato in lungo e in largo la Avenida Bolà­var, le vicinanze di La Hoyada, di Bellas Artes, Parque Central, San Agistà­n e le zone adiacenti.

Quattro sondaggi danno vincitore Chávez

Caracas. Secondo il Regolamento della Pubblicità  e della Propaganda istituito dal CNE, fino ad oggi –otto giorni prima- i protagonisti del referendum presidenziale revocatorio hanno la possibilità  di pubblicare i sondaggi e le proiezioni sul possibile risultato di questa consultazione che si celebrerà  il prossimo 15 agosto. Il governo ha dichiarato in varie occasioni che la maggioranza dei sondaggi che si effettuano nel paese danno un vantaggio al NO di quasi dieci punti sul SI. Questa posizione ਠavvallata dal sondaggio più recente realizzato da Consultores 21, il quale indica che il NO vincerebbe con il 55% contro il 45% del SI. Evan McDonough Company & Varianza proietta percentuali molto simili, 51% per il No e 43% per il Sà­, cioਠ8 punti di differenza, secondo uno studio realizzato dal 16 al 22 di luglio. Da parte sua la Imediopsa, dichiara che il vantaggio del NO sarà  di 14 punti (53 a 39). La maggior differenza fino a questo momento la evidenzia l´impresa North American Opinion Research, dando un´indicazione per il NO del 63% e per il Sà­ del 32%. La coincidenza di quasi tutti questi sondaggi di opinione assicura che l´astensione sarà  molto al di sotto del suo livello storico, e si posizionerà  fra il 23 e il 25%. L´opposizione si aggrappa alla teoria del voto occulto per affermare che il vero sondaggio si avrà  il 15 agosto.

Freddy Bernal: il NO stravincerà  il prossimo 15 agosto

Caracas, 8 agosto (VTV). In modo scherzoso il Sindaco del Municipio Libertador, Freddy Bernal, ha dichiarato “Bisogna accettare che impossibile controllare una manifestazione di sostenitori del capo dello Stato, perch੠ਠun fiume rosso che si confonde, nessuno sa dove comincia ne dove finisce il concentramento, sono troppe le persone”.

“Il NO attraversa tutta la città , non si ritorna indietro al passato, non torneranno, la rivoluzione avanzerà  a spron battuto, ha detto. Il Sindaco ha ripetuto che “fanno ridere le inchieste realizzate da loro stessi che danno vincitore il governo nazionale, coloro i quali non vogliamo che ritornino con la loro corruzione e per questo migliaia di uomini e donne difenderanno questo processo”.

Ha sottolineato anche che “non permetteremo la guarimba nਠcolpi di Stato, ed ਠfalso che si stanno raccogliendo migliaia di milioni di bolà­vares in questa manifestazione, perchà© gli sforzi delle persone sono il maggior valore ed ਠil popolo che offre tutto per il Presidente della Repubblica”. In compagnia del Sindaco c´era il Ministro dell´Educazione e dello Sport, Aristà³bulo Isturiz, il quale ha aggiunto che questo tipo di manifestazioni sono quelle che rivendicano la Prima Carica Nazionale alla Presidenza Venezuelana.

“Non permetteremo che si verifichi di nuovo un 11 aprile”
Rangel: la nostra politica non ha oppositori

Caracas, 8 agosto (VTV). Il prossimo 15 agosto “si imporrà  la democrazia partecipativa, la pace e il diritto al voto”, cosଠha detto il Vicepresidente della Repubblica, Josà© Vicente Rangel, il quale ਠstato intervistato dalla televisione venezuelana durante il percorso della Marcia per la Vittoria.

“Nei sondaggi l´opposizione ਠsconfitta, per questo scommettono su un voto occulto, perಠdevono tenere in considerazione i voti degli impiegati che temono i loro governatori come nel caso di Carabobo, Zulia, Anzoátegui e altri Stati che hanno reggenti dell´opposizione, che non lasciano votare il loro personale; perಠquesta volta il voto sarà  segreto e gli impiegati non devono aver paura di nessuno”, ha assicurato Rangel. Il Vicepresidente ha ribadito “noi non abbiamo paura perchà© sappiamo che vinceremo, ma in caso contrario, accetteremo ciಠche succederà  a differenza dell´opposizione che sappiamo che ha sempre delle carte sotto la manica come quella della guarimba, i paramilitari, e siamo sicuri che non si ripeterà  l´11 aprile”.

Il Vicepresidente della Repubblica ha osservato che l´opposizione al governo Presidente Hugo Chávez Frà­as “ਠsconfitta nei sondaggi e oggi la stiamo sconfiggendo nelle strade. Essa non arriverebbe ad un terzo di questo concentramento e la prossima domenica la sconfiggeremo nelle urne elettorali”, in modo che gli osservatori internazionali non potranno non riconoscere “questa immensa vittoria del popolo venezuelano democratico”. In relazione alla sfiducia riguardo ai dati raccolti durante il processo referendario della prossima domenica, Rangel ha sottolineato che “abbiamo istituito la direttiva della CANTV al fine di dare piene garanzie, non solo per noi stessi ma anche per il mondo intero. Noi non abbiamo paura del voto, abbiamo paura degli scrutini perchà© siamo sicuri che succederà  qualcosa”.

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