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Gloria al popolo valoroso!

18. August 2004

Comunicato del Campo Antimperialista riguardo la vittoria del popolo venezuelano nel referendum

Gloria al popolo valoroso!

La vittoria della rivoluzione bolivariana nel referendum ਠuna vittoria internazionalista contro l´impero yankee

Con il 58% dei voti contro il 42% e un´alta partecipazione alle urne (60%) la maggioranza del popolo venezuelano ha rifiutato l´intento dell´opposizione oligarchica pro-imperialista di sconfiggere il Presidente Hugo Chávez e porre fine al processo rivoluzionario bolivariano in Venezuela.

I mezzi di comunicazione imperialisti, con l´arroganza dei privilegiati spaventati dalla politicizzazione delle classi povere del Venezuela, hanno speculato sul “voto di classe” dei “paria manipolati” dai “programmi sociali populisti” del Presidente Chávez. D´altro canto hanno cercato di costruire un´opposizione “democratica” preoccupata dalla polarizzazione, la destabilizzazione, la divisione del paese e la “cattiva politica economica” (dati obbiettivi rivelano un chiaro recupero dell´economia del Venezuela grazie all´attuale prezzo elevato del petrolio destinato dal governo di Hugo Chávez ai progetti per lo sviluppo economico e sociale –tutto ciಠmalgrado gli effetti prolungati del sabotaggio petrolifero effettutao dai settori reazionari e privilegiati fra il dicembre 2002 e il febbraio 2003, e dalle altre azioni di destabilizzazione permanente), al fine di far dimenticare l´origine golpista delle principali correnti dell´opposizione.

Di fatto, il referendum, ha determinato un voto di classe e una vittoria per i poveri. Il cambiamento più significativo dei cinque anni di governo bolivariano ਠstato indubbiamente l´enorme presa di coscienza del popolo e l´avanzamento nella propria organizzazione che ha permesso che perfino sul difficile terreno referendario, in un campo manipolato dai media della disinformazione dominati dall´opposizione reazionaria e con la pressione costante dell´imperialismo nordamericano, si riuscisse di nuovo a sconfiggere la controrivoluzione. Per tanto il significato della vittoria nel referendum va oltre la conferma di Hugo Chávez come Presidente. Organizate in pattuglie e in battaglioni le organizzazioni popolari, unite nel Comando Maisanta, sono entrate in stato di allerta, dimostrando che non si sarebbero e non si lasceranno togliere senza resistenza le conquiste di questi cinque anni di rivoluzione bolivariana e che porteranno avanti la trasformazione del paese. La vittoria nel referendum consolida questa coscienza del proprio potere di popolo organizzato di milioni di poveri e di esclusi in tutte le sfere della politica del governo bolivariano, inclusa la difesa attiva delle conquiste sociali e politiche per arrivare alla fine al potere popolare.

Quale sarà  lo scenario dopo la vittoria bolivariana nel referendum? Tutti i tentativi dell´oligarchia unita nel “Coordinamento Democratico” sono stati sconfitti, il golpe di Stato, il sabotaggio petrolifero e il referendum. Il non riconoscimento dei risultati elettorali da parte del Coordinamento democratico –nonostante che gli osservatori internazionali per niente amici del bolivarismo, come l´ex presidente Carter, riconoscano una votazione limpida e senza frode- rivela il suo carattere antidemocratico di elite privilegiata e atterrita dal ritorno del popolo povero a protagonista della politica. Questo popolo cosciente ha anche fatto a pezzi il sofisticato apparato di manipolazione della democrazia imperialista con i suoi mezzi di comunicazione/disinformazione. Ora ਠchiaro per tutti che il solo sostegno reale dell´oligarchia e della borghesia compradora ਠl´imperialismo yankee. Il governo nordamericano a conferma di ciಠnon ha tardato nel dichiarare, attraverso il suo segretario di Stato Tom Casey, che non riconosce la vittoria di Chávez. I rivoluzionari hanno sempre avvisato di ciಠche ora ਠuna realtà  davanti agli occhi del mondo: l´imperialismo e la borghesia, come minoranza opprimente e sfruttatrice, hanno un´essenza totalitaria, dittatoriale, e cercano di cammuffare con una pseudo-democrazia di cittadini manipolati e atomizzati (chi vuole, puಠchiamare questo insieme di cittadini manipolati e dominati dall´egemonia borghese, società  civile). E quando questi cittadini diventano popolo organizzato, mobilitato e cosciente ed iniziano a praticare una democrazia reale, partecipativa, basata sull´uguaglianza sociale, l´impero yankee e i suoi oligarchi locali non esitano un secondo a calpestare tutti i diritti internazionali e democratici più elementari; si servono del golpismo, dell´ingerenza, dei bombardamenti e dell´occupazione. Per tanto non resta dubbio alcuno che ora l´opposizione passerà  ad un´altro livello di azione contro la rivoluzione bolivariana, ad una guerra di bassa intensità  mediante il paramilitarismo, i sabotaggi, la continua pressione internazionale per un´intervento multilaterale fino ai tentativi di omicidio del Presidente Chávez.

In ogni caso, la vittoria del movimento bolivariano debilita profondamente l´opposizione e la dividerà  in settori disposti alla riconciliazione e settori radicali che passeranno alla controrivoluzione violenta, indubbiamente sostenuta dall´imperialismo yankee. Perಠperfino un´opposizione divisa potrebbe concepire nei fatti un´infame “divisione dei compiti” contro l´avanzamento della rivoluzione bolivariana. I “diplomatici dell´opposizione” esercitando una pressione sui settori e i partiti riformisti vacillanti che costituiscono una parte dell´apparato istituzionale del governo bolivariano e che hanno gia pattuito il referendum (che l´opposizione non aveva ottenuto in modo legale e democratico), per frenare gli “eccessi” del popolo mobilitato e le “esagerazioni” del Presidente Chávez, mentre l´altra fazione più radicale praticando il paramilitarismo e l´azione violenta. Si que su otra cara radical practicará el paramilitarismo y la contrarrevolucià³n violenta. Entrambi uniti nel porre fine all´avanzamento del popolo organizzato e al consolidamento della trasformazione del paese. Il Presidente Chávez sembra cosciente che solo nel popolo organizzato vi ਠla forza per cambiare il paese, per difendere e consolidare il processo bolivariano. In questo momento di sconfitta e debolezza dell´opposizione, la rivoluzione bolivariana puಠanche “fare appello al dialogo” a tutti quei settori sociali disposti a subordianrsi alla dinamica rivoluzionaria –in modo da dividere i suoi nemici. Perಠnon puಠpermettere che la vittoria conquistata dal popolo organizzato –cioਠdagli stessi poveri che hanno sconfitto il golpe dell´aprile 2002 e hanno vinto il prolungato sabotaggio petrolifero- venga di nuovo subordinata, ne all´opposizione moderata “diplomatica” ne ai riformisti, sempre disposti a piegarsi docilmente alle istituzioni tradizionali dell´apparato di Stato.

Per concludere si deve sottolineare che questa vittoria inserita in una battaglia antimperialista ha una dimensione che supera le frontiere nazionali del Venezuela. Rafforzerà  l´idea bolivariana come bandiera antimperialista dei popoli latinoamericani, colpendo con ciಠl´egemonia e i progetti economici, politici e militari dell´impero nel continente. Consolida anche una delle trincee avanzate nella lotta internazionale antimperialista, elemento fondamentale per affrontare simultaneamente assieme all´Iraq l´impero nordamericano in più fronti.

Espressione concreta di questa dimensione internazionalista della lotta antimperialista del Venezuela sarà  il Campo Bolivariano Antiimperialista che si celebrerà  nel Campo la Miel Guasdualito, Estado Apure, Venezuela, alla frontiera con la Colombia, dal 7 al 12 febbraio 2005, convocato da varie organizzazioni popolari e antimperialiste del Venezuela, della Colombia e dell´Europa, fra esse il Campo Antimperialista.

Ci rallegriamo e ringraziamo il popolo venezuelano e il suo Presidente Hugo Chávez per la vittoria antimperialista nel referendum!

Con il popolo organizzato –difendere e consolidare la rivoluzione bolivariana!

La rivoluzione bolivariana ਠuna lotta internazionalista di tutti i popoli –uniamoci nel Campo Bolivariano Antimperialista contro l´impero yankee!

Campo Antimperialista, 17 agosto 2004

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