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LA SPERANZA? RESISTE!

22. August 2004

Notiziario del Campo Antimperialista … 22 agosto 2004

Notiziario del Campo Antimperialista … 22 agosto 2004
itacampo@antiimperialista.org

Ultim´ora: arresti nel Manipur (India orientale) ai danni dei movimenti popolari delle minoranze nazionali. Liberta´ per Jagat!
http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=9&id=1092835658

Questo Notiziario contiene:

1. VENEZUELA: LA SPERANZA RESISTE
2. 25 SETTEMBRE 2004
3. E.R.: MEDICI IN PRIMA LINEA
4. BERTINOTTI E IL PTPC
5. WILLIAM E GLI SCIACALLI IN AZIONE

1. VENEZUELA: LA SPERANZA RESISTE

Dichiarazione del Campo sul Referendum:
http://www.antiimperialista.org/view.shtml?category=23&id=1092833912

La rotonda vittoria referendaria delle forze popolari che sostengono il Presidente Chavez ਠun evento di straordinaria importanza. Il Venezuela non finirà  nਠcome il Cile di Allende, nਠcome il Nicaragua sandinista: il Movimento rivoluzionario non e´ stato sorpreso dal golpe militare nਠਠstato battuto sul terreno delle elezioni. Questo esprime la forza della rivoluzione democratica venezuelana, che coniuga l´uso della forza armata con il consenso poopolare, il potere dal basso e la democrazia. La nuova batosta subita del blocco sociale che si raggruppa dietro all´oligarchia capitalista venezuelana non deve tuttavia dare adito ad illusioni. La controrivoluzione tenterà  senz´altro di riprendere il potere, anche se per adesso deve leccarsi le ferite. Per questo i comitati popolari restano in guardia, pronti non soltanto a difendere le conquiste sociali ottenute ma a strapparne di nuove. Ma per sventare nuove minacce reazionarie la solidarieta´ internazionalista al Venezuela bolivariano diventa un fattore cruciale.
E´ in questa prospettiva che alcune organizzazioni rivoluzionarie venezuelane (Movimiento por el Poder Popular, Frente Nacional Campesino Ezequiel Zamora, Movimiento Nacional Unià³n de Fuerzas Independientes, Coordinadora Cultural Simà³n Bolà­var, Asociacià³n Nacional de Medios de Comunicacià³n Libre y Alternativo) e colombiane (Asociacià³n Campesina de Arauca), congiuntamente al Campo Antimperialista, hanno deciso di promuovere un INCONTRO INTERNAZIONALE, ovvero un Campo Internazionale Bolivariano e Antimperialista.
Esso si svolgera´ dal 6 al 12 febbraio 2005 a Guasdualito, nella provincia di Apure (vicino alla frontiera con la Colombia). Il Comitato promotore e´ gia´ al lavoro per definire il programma dell´incontro e risolvere gli aspetti logistici. Dal 13 al 19 febbraio i compagni venezuelani aiuteranno le diverse delegazioni internazionali a svolgere un fitto giro di incontri, sia con le multiformi organizzazioni popolari di base del paese che con i rappresentanti del potere bolivariano.
Per informazioni e adesioni scriveteci a: itacampo@antiimperialista.org (nel titolo del messaggio specificare: Venezuela)

2. 25 SETTEMBRE 2004

Il Campo Antimperialsta aderisce all´appello per la giornata internazionale d´azione per la Resistenza irachena, uscito da Mumbay Resistance 2004, appello gia´ sottoscritto da una sessantina di movimenti di ogni parte del mondo. Questo e´ l´appello:

“25 settembre 2004, giornata internazionale d´azione per la Resistenza irachena

In Iraq si sta svolgendo una battaglia d´importanza storica. Dopo due guerre d´aggressione e un embargo genocida che ha fatto due milioni di vittime e ha devastato un´intero paese, il popolo iracheno sta affrontando la brutale ed illegittima occupazione degli USA e dei loro alleati. L´eroica resistenza del popolo iracheno contro gli invasori anglo-americani ਠleggittima anche secondo le leggi internazionali e la Carta dell´ONU, incluso il diritto a ricorrere alle armi. Esso rivendica il suo inalienabile diritto all´autodeterminazione nazionale e alla sovranità . Ma la questione ਠmolto più ampia, riguarda cioਠil futuro prossimo dell´intento da parte degli USA di costruire il loro impero globale, riguarda quindi l´umanità  intera.
La battaglia del popolo iracheno ਠla battaglia di tutti I movimenti, dei popoli e delle nazioni che combattono per la loro liberazione dal sistema imperialista mondiale guidato dagli USA. Perciಠnoi dobbiamo fermamente unirci attorno alla Resistenza irachena. Se saremo capaci di sostenere la sua lotta per distruggere il tentativo degli USA di insediare un governo fantoccio e cacciare definitivamente gli invasori, ciಠsarebbe una vittoria per il genere umano. Ciಠnon darebbe soltanto un nuovo impulso alla lotta dei popoli palestinese e afghano, ma farebbe da guida per una nuova offensiva per le lotte di liberazione in tutto il mondo.
A tal fine facciamo appello alle forze democratiche del mondo, ai movimenti contro la guerra e antiglobalizzazione di unirsi in una giornata internazionale d´azione per la vittoria della Resistenza irachena con manifestazioni in tutto il mondo il prossimo 25 settembre, il sabato antecedente l´anniversario dell´Intifada palestinese.
Fine dell´occupazione dell´Iraq e della Palestina!
Fuori le truppe e le basi imperialiste!
Abbasso la guerra preventiva e l´Impero degli USA!

Mumbai, 19 gennaio 2004″

In Italia sono gia´ in cantiere diverse mobilitazioni. Per informazioni e adesioni contatta
Iraq Libero – Comitati per la Resistenza del popolo iracheno – www.iraqlibero.at.
Indirizzo: comitato_nazionale@iraqlibero.at.

3. E.R.: MEDICI IN PRIMA LINEA

Nuove rivelazioni e testimonianze giurate attesterebbero che l´uso sistematico della tortura contro i prigionieri da parte degli americani (in Iraq, ma anche in Afghanistan e nella base navale di Guantanamo) avveniva con l´assistenza tecnica e la sovrintendenza del personale medico il quale “permetteva agli interroganti di usare l`anamnesi per individuare il tipo di interrogatorio, falsicava i registri sanitari e i certificati di decesso e ometteva di garantire l`assistenza medica di base”. “In una delle più sorprendenti accuse, l`autore dello studio, il professor Steven M.Miles, dell`università  del Minnesota, sostiene che il personale sanitario collaborಠcon i militari nella “messa a punto e realizzazione di interrogatori psicologicamente e fisicamente coercitivi. Tra i casi citati, quello di un detenuto che, sottoposto a interrogatorio, perse la conoscenza e svenne; il personale medico intervenne per fargli riprendere la conoscenza e gli abusi ricominciarono. Non solo: secondo Miles, tanto in Iraq che in Afghanistan, venne falsificata oppure ritardata per mesi la redazione dei certificati di morte. In un caso, “un medico inserଠun catetere intravenoso nel cadavere di un detenuto deceduto sotto tortura, per far credere che fosse ancora vivo quando giunse in ospedale”. In un altro caso, un chirurgo stabilଠche un alto ufficiale iracheno era morto per cause naturali dopo che gli era stata messa la testa dentro un sacco a pelo e qualcuno gli si era seduto sul petto: “sei mesi più tardi il Pentagono rilasciಠun certificato medico in cui la morte era fatta risalire a omicidio per asfissia”.
Qui sotto due foto che attestano il grado di civilta´, il rispetto dei diritti umani e della deontologia professionale da parte dei medici americani:

4. BERTINOTTI E IL PTPC

Da mesi Bertinotti (soprattutto dopo il 13 dicembre) non perde occasione per affermare che l´antiamericanismo e´ una iattura. Lo ha fatto anche ieri, in un´intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica. Il copione e´ il solito, il giornalista incalza, chiedendogli se le critiche a Bush e agli USA non siano una prova evidente di #antiamericanismo#, e lui che si barcamena e si arrampica sugli specchi allo scopo di ostentare la sua appartenenza al PTPC (Partito Trasversale Politicamente Corretto). Sentiamo Bertinotti: “Insisto nel non voler usare il termine antiamericanismo, cosi come dico che chi condanna Sharon e la vergogna del muro di israele non puಠessere accusato di antisemistimo”.
Quest´affermazione ਠgravissima, surettiziamente pone un segno di equivalenza tra l´antiamericanismo (ovvero il rifiuto radicale di cio´ che la civilta´ a stelle e strisce rappresenta sin dai suoi albori) e l´antisemitismo (ovvero la teoria razzista che postula l´odio e la persecuzione degli ebrei). Quest´affermazione e´ doppiamente grave perche´ cerca di far passare l´idea che l´antiamericanismo abbia radici fasciste e di destra. Ancora una volta (come per le foibe e Nagasaki) Bertinotti compie uno stupro ai danni della memoria storica. Bertinotti dovrebbe farsi una ripassata di storia. Scoprirebbe che per tutta la durata della Guerra Fredda, mentre i fascisti, in funzione anticomunista, erano arruolati dagli americani come forza di complemento (vedi in Italia l´eloquente esperienza missina e ordinovista); ogni forza di sinistra era antiamericana e antiamericanista. In tutto il mondo le radici dell´antiamericanismo sono, o nei movimenti anticoloniali e antimperialisti, o nel movimento operaio. E´ infatti contro queste radici che i pennivendoli dell´imperialismo (di cui la Oriana Fallaci e´ la punta di diamante) si accaniscono. Ed e´ gravissimo che il segretario di un partito comunista si presti per fare da sponda ad una vera e propria offensiva culturale e ideologica di sradicamento e disorientamento storico, legittimandola.
Ma sentiamo ancora Bertinotti: “L´antiamericanismo non e´ la questione significativa all´ordine del giorno. E´ un fenomeno marginale”.
Subito dopo pero´ afferma: “Non stiamo discutendo se bere o no la Coca Cola, stiamo parlando di un fatto nuovo, enorme, che e´ l´avversione, ai confini con l´odio, nei confronti degli USA come potenza aggressiva portarice di un linguaggio di oppressione… I paesi poveri identificano gli Usa come gli autori e impositori di un modello di globalizzazione neoliberista che crea diseguaglianze… Il secondo motivo scatenante dell´avversione e´ la teoria della guerra preventiva che ha agito da moltiplicatore, da spartiacque”.
Come si vede l´antiamericanismo, cacciato dalla porta, rientra inevitabilmete dalla finestra. In quanto l´antiamericanismo, caro Bertinotti, e´ esattamente questa “avversione, ai confini con l´odio” per cio´ che gli USA rappresentano. E proprio come andiamo da tempo dicendo, questa “avversione, ai confini con l´odio” e´ lo “spartiacque” tra coloro che combattono contro l´imperialismo e coloro i quali sono al suo servizio. Uno spartiacque implacabile, che non tracciamo noi ma gli eventi storici, come la guerra in Iraq. In realta´ il rifiuto sgangherato e illogico dell´antiamericanismo e´ solo un alibi per ostentare la piena affidabilita´ del suo partito come forza di governo assieme ad americanisti patentati alla Fassino e alla Rutelli, che da buoni satrapi, sono andati da Kerry a porgergli omaggio affermando che con lui alla Casa Bianca le truppe d´occupazione in Iraq non solo resteranno ma potrebbero anche aumentare.

5. WILLIAM E GLI SCIACALLI IN AZIONE

La crudelta´ e´ come l´idiozia: non ha senso del pudore. Il fatto che William Frediani (dal 6 agosto e´ in carcere a Pisa con l´accusa di avere compiuto attentati contro esponenti politici della Casa delle Liberta´) abbia da giovanissimo militato in formazioni neofasciste, sta dando la stura ad una strisciante e immorale campagna di linciaggio, che anche questa volta usa il portale Indymedia come mezzo di infezione. Il fatto che William faccia parte del Campo non e´ parso vero a certi “compagni” accecati dall´odio. Non chiediamo a questi “compagni” di difenderlo, non ne sono eticamente all´altezza, gli chiediamo solo di tacere per non dare manforte a procuratori e sbirri che certo non hanno arrestato Wiliam per il suo passato ma per il suo eventuale presente. Chissa se questi cuori pietrificati, questi antifascisti dalla mentalita´ fascista, capiranno di aver stracciato ogni decoro. Ad ogni buon conto ci pare importante diffondere l´asciutto comunicato di alcuni compagni pisani che sono stati nell´ultimo periodo vicini a William:

“Abbiamo letto il comunicato del Centro Documentazione Antifa a proposito del compagno Willy e ci teniamo a precisare alcune cose: conoscendolo possiamo dire che al di là  del suo passato, per certi versi balordo, non ci puಠessere alcun dubbio sulla sincerità  delle sue idee attuali.
A coloro che hanno dimostrato di possedere cosଠtante informazioni a suo riguardo ne vorremmo aggiungere un`altra: Willy tempo fa ਠstato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale perchà© intervenne a difesa di un magrebino che all`esterno di un supermercato veniva malmenato dai carabinieri nell`indifferenza generale. Solo lui si mise di mezzo arringando anche le persone circostanti sull`infamità  delle attuali leggi contro gli extracomunitari.
A riguardo, poi, dei possibili legami del nostro ecologismo radicale con qualsiasi ideologia reazionaria o autoritaria la nostra attività  negli ultimi 6 anni pensiamo non possa lasciare dubbi. Nella nostra concezione della difesa della natura ਠinserita anche una critica profonda di ogni autoritarismo e nazionalismo, sempre dalla parte degli oppressi per una vita di libertà  e uguaglianza.
Ricordiamo che negli ultimi mesi decine di anarchici sono stati arrestati in tutta Italia e che molti di loro continuano a languire in carcere. Ci auguriamo che nel futuro ci sia più solidarietà  e meno polemiche.
“Alcuni compagni del Silvestre di Pisa”

Comunque le condizioni psicofisiche di William sono buone, cosi come i suoi rapporti con gli altri detenuti. William ringrazia tutti coloro che si stanno impegnando per la sua scarcerazione. Invitiamo dunque a scrivergli: William Frediani – Casa circondariale Don Bosco, via S.G. Bosco 43 – 56127 Pisa.
Comunichiamo infine che i compagni de Il Silvestre hanno convocato un`assemblea per sabato 28 agosto, dalla quale dovrebbe uscire la decisione di una manifestazione nazionale contro la repressione.

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