CHI TOCCA PRODI SCHIOPPAMolti, il prossimo 30 settembre, non ci saranno.
Si sono nascosti sotto la sottana del governo Prodi.
Essi ritengono che questa “missione” sia diversa da quella in Iraq o Afganistan.
Che quello D’Alemiano della “equivicinanza” tra Resistenza libanese e Israele e’ un inganno,
Non lo dice solo la storia recente (Iugosliava 1999), lo dimostrano quattro fatti principali:
(1) si chiede il disarmo della Resistenza libanese ma non quello di Israele;
(2) si inviano quindi truppe solo nelle zone controllate dalla Resistenza ma non nel nord di Israele;
(3) non si condanna l’illegale e devastante aggressione israeliana, che viene anzi considerata una reazione sproporzionata ma “legittima”;
(4) Vengono confermati i patti militari di mutua assistenza tra NATO e Israele e tra Italia e Israele (per non parlare del fronte di ferro tra Il Pentagono e Tsahal).
Altri, a giustificare la loro assenza il 30 settembre, affermano che il nuovo protagonismo imperialistico europeo andrebbe visto con simpatia,
poiche’ contrasterebbe con l’unilateralismo americano. E’ vero questo? No, e’ falso. Italiani e francesi, agendo da truppe ausiliarie,
non vanno solo in soccorso di Israele (dopo che ha preso esemplari legnate), vanno a togliere le castagne dal fuoco a Bush.
E’ certo vero che l’Europa sgomita per rifarsi spazio in Medio Oriente, ma queste ambizioni non sono meno imperialistiche e colonialistiche di quelle americane.
Spettegolano che verranno alla manifestazione solo i sostenitori delle Resistenze.
Neanche questo e’ vero.
Verranno tutti quelli che in questi anni si sono mobilitati contro ogni guerra, non solo contro quelle di Berlusconi.
Che non sacrificano i loro principi sull’altare di questo governo e non accettano di essere trattati da servi.
Verranno, infine, tutti coloro che non hanno portato la testa all’ammasso e sentono l’urgenza di un’opposizione a tutto campo al governo Prodi.
Per questo saremo in tanti.
LA PIATTAFORMA DELLA MANIFESTAZIONE
Per il ritiro delle truppe da tutti i fronti di guerra.
No alla missione militare ONU in Libano
Fine dell’occupazione della Palestina, rientro di tutti i profughi
Chiusura di tutte le basi militari NATO ed USA.
Disarmo nucleare, a partire dai paesi che hanno già le atomiche.
Basta con le minacce ai paesi non sottomessi agli USA
Con la resistenza dei popoli libanese, palestinese, iracheno, afgano
No alla campagna anti-islamica
Contro il taglio della spesa sociale e il finanziamento di missioni militari e armamenti
promuovono:
Confederazione COBAS, RdB-CUB, Forum Palestina,
Partito Comunista dei Lavoratori, Rete dei Comunisti,
Unione Democratica Arabo-Palestinese, Comitato per il ritiro dei militari italiani,
Campo Antimperialista, Comitati Iraq Libero, Red Link, Utopia Rossa
PER ADESIONI: romanowar30settembre@libero.it