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PERCHE’ GIUSTIZIA SIA FATTA

14. November 2007
Proposta per la costituzione di un Tribunale democratico internazionale sugli atti commessi dall’esercito e dai servizi segreti israeliani in Libano e nei territori palestinesi occupati

Gli atti commessi dall’esercito e dai servizi segreti israeliani in Libano come nei territori palestinesi occupati urtano violentemente la coscienza umana universale. Ognuno percepisce la natura criminale di tali atti. Essi non rientrano in ciಠche ਠconsiderato legittimo nel corso di un conflitto armato, che sia da parte dell’aggressore o dell’aggredito. Ma non ਠsufficiente averne la percezione. I fatti devono essere stabiliti. Devono poi essere vagliati alla luce del vigente diritto internazionale. Con il distacco e il rigore di un procedimento che escluda qualsiasi a priori e i cui risultati s’impongano a qualsiasi persona in buona fede.

La comunità  internazionale non ਠun’entità  politica e giuridica autonoma. Essa non ਠche la somma circostanziale delle posizioni adottate da un certo numero di governi. E in numerose circostanze si ਠmostrata incapace di applicare il diritto vigente staccandosi dalle contingenze geopolitiche e ideologiche. Molteplici crimini di guerra nonchà© crimini contro l’umanità  commessi dalla fine della seconda guerra mondiale in poi rimangono impuniti.

L’atteggiamento unilaterale degli Stati Uniti d’America, insieme al doppio standard di numerosi governi europei, fanno sଠche tocchi ai difensori del diritto sopperire alla manchevolezza dei poteri politici. L’amministrazione americana si oppone a che siano messi in discussione gli atti d’Israele tanto in Libano quanto nei territori palestinesi occupati. Germania, Gran Bretagna, Finlandia e Francia rifiutano di appoggiare la richiesta formulata al Consiglio per i Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite di indagare sull’uso di armi proibite dal diritto internazionale da parte delle forze armate israeliane. La disinformazione sistematica praticata dall’immensa maggioranza dei media priva l’opinione pubblica occidentale di un’informazione equilibrata. Questi presupposti giustificano un’iniziativa democratica.

Tale iniziativa dev’essere all’altezza del tribunale avviato da Bertrand Russel durante la guerra del Vietnam. Deve essere caratterizzata dallo stesso rigore, dalla stessa credibilità  e dallo stesso impegno nel superare divisioni che non trovano posto quando ਠin causa il diritto dei popoli. Deve riunire esperti altamente qualificati e personalità  la cui autorità  morale sia mondialmente riconosciuta. Non deve lasciarsi rinchiudere in ristretti cenacoli. A questo fine, mi pare necessario uscire dagli schemi utilizzati in precedenti, analoghe iniziative, quale che sia stata peraltro la qualità  dei risultati ottenuti in quelle occasioni.

Un tale impresa non puಠessere portata a termine agendo precipitosamente. Necessita l’elaborazione di un progetto complesso corredato di un calendario preciso, la mobilitazione dei mezzi umani e finanziari appropriati, un orizzonte morale al riparo da qualsiasi critica. Queste esigenze presuppongono una mobilitazione internazionale a sostegno di tale iniziativa.

A questo scopo, suggerisco la rapida costituzione di un comitato preparatorio che assolverà  a breve termine tutti i compiti necessari al lancio di questa iniziativa. Sollecito la vostra attiva collaborazione alla istituzione di tale comitato prepratorio.

Coordinatori:

Raoul Marc Jennar
ricercatore URFIG / Fondazione Copernico
consulente della GUE/NGL (Sinistra Unitaria Europea – Sinistra Verde Nordica) al Parlamento europeo (ufficio 4E202)
7, Place du Chà¢teau, F 66500 Mosset
Tel.: +3222831043
Tel.: +33468058425
Mob.: +33632166552
www.urfig.org
raoul.jennar@europarl.europa.eu

Leila Ghanem
caporedattrice di Bada’el
presidentessa dell’Associazione ADEMA
51, Avenue Charles Gide, 94279 Le Kremlin Bicàªtre
Tel.: +33146582404
Mob.: +33615263114

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