Site-Logo
Site Navigation

Ancora repressione contro i CARC

14. February 2006

Pubblichiamo il Comunicato dei CARC relativo all’ennesimo blitz
poliziesco, ribadendo la nostra solidarietà  a tutti coloro che, come
appunto i compagni dai CARC, si fanno portatori di un progetto politico
incompatibile con le logiche imperialistiche, colonialistiche e capitalistiche
che pervadono ormai anche forze politche che pur si definiscono democratiche e
di sinistra. Sez. Italiana del Campo Antimperialista

NUOVO BLITZ DELLA
POLIZIA CONTRO I CARC!

 

Stamane all’alba ਠscattato
l’ennesimo blitz contro i CARC (ਠil quinto in 7 anni) ordinato dalla Procura di
Bologna (inquisitore di turno: Paolo Giovagnoli). Sono tutt’ora in corso una
decina di perquisizioni in alcune città  italiane: Milano, Modena, Firenze,
Massa, Roma e Napoli a danno di altrettanti dirigenti e militanti del nostro
partito.

Ci risiamo, la polizia su mandato
della Banda Berlusconi e con il sostegno dell’opposizione di Centro sinistra
(quando si tratta di colpire i comunisti e le avanguardie di lotta “sono
bipartisan”, hanno la stessa linea di azione), cerca di ostacolare per
l’ennesima volta il lavoro dei comunisti, cerca di ostacolare il lavoro dei CARC
e del (nuovo) Partito comunista italiano nella loro azione per organizzare e
dare voce e prospettiva alle lotte che i lavoratori, i giovani e le masse
popolari conducono contro questo stato di miseria e guerra e per la costruzione
di un nuovo paese socialista.

Ancora una volta la polizia, a meno
di 2 mesi dalle elezioni, cerca di bloccare il lavoro che i CARC stanno
conducendo (raccolta firme) per la presentazione della Lista Comunista alle
elezioni politiche e amministrative delle città  di Milano, Roma e Napoli,
sequestrando computer e altro materiale indispensabile per portare avanti la
loro azione politica.

L’ordine di perquisizione parte
ancora una volta da Bologna dal GIP Paolo Giovagnoli datato 07-02-2006 secondo
l’articolo del codice penale 270bis Associazione sovversiva con finalità  di
terrorismo,

“poichà© ideavano,
promuovevano, costituivano, organizzavano, finanziavano, dirigevano un
associazione denominata dapprima “Commissione Preparatoria del Congresso di
fondazione del (nuovo) Partito comunista italiano” e poi, dall’Autunno 2004,
“Commissione Provvisoria del Comitato Centrale del (nuovo) partito comunista
italiano”, operanti in clandestinità  in Italia e in Francia con il proposito di
compiere atti di violenza finalizzati all’eversione dell’ordine democratico
italiano anche mediante il ricorso alla lotta armata e di entrare in rapporti di
collaborazione “politica” e “personale” con altre organizzazioni combattenti o
clandestine di matrice comunista attive, in Italia e all’estero, quali le
“Brigate Rosse”, il “PCE(r) -GRAPO” e “Frazione Ottobre del PCE(r)” per ottenere
concreti supporti logistici e tentando di accomunare le diverse formazioni ad un
unico progetto rivoluzionario.”

Come si vede il mandato contiene la
stessa “filosofia” chiaramente persucotoria e inquisitoria che ha caratterizzato
le altre inchieste simili: nel 1999 dalla Procura di Roma e Governo D’Alema
(archiviata nel dicembre 2001 con un non luogo a procedere), nel 2001 dalla
Procura di Milano (archiviata nel dicembre 2001 con un non luogo a procedere);
nel 2003 dalla Procura di Napoli (della quale non si sa più niente) e quella del
2003 della Procura di Bologna (della quale non si sa più niente e di cui
quest’ultima potrebbe essere l’ennesima appendice).

 

I
poliziotti che erano alla ricerca di “corpi di reato” come “il ritrovamento di
materiale per la fabbricazione di documenti falsi, documenti inerenti contatti
con altre organizzazione clandestine di matrice comunista, o per la
pianificazione di azioni di autofinanziamento e propaganda, armi, esplosivi,
computer e altri supporti logistici”, si sono conluse con un nulla di fatto.
Questo spiega chiaramente che i “corpi di reato” sono di tipo politico: arrecare
un danno politico ed economico alle organizzazioni e ai compagni coinvolti
(sequestri di computer, ecc.).

 

I
compagni indagati sono a Milano: Pietro Vangeli (segretario nazionale dei CARC e
candidato a sindaco per la Lista comunista alle elezioni
comunali di Milano) e Manuela Maj (membra della Direzione Nazionale dei CARC e
figlia di Giuseppe Maj), altri membri della Direzione nazionale dei CARC e
candidati nella Lista Comunista: Enrico Levoni (candidato in Lombardia), Massimo
Gianfrangeschi (candidato alle Provinciali di Lucca), Paolo Babini (candidato in
Toscana), Marco Proietti (candidato alle comunali di Roma), Massimo Amore
(candidato alle comunali di Napoli).

 

Siamo di fronte all’ennesima
montatura giudiziaria, all’ennesima operazione di confusione e intossicazione
dell’opinione pubblica. Un’operazione che ancora una volta colpisce l’attività 
politica dei comunisti con l’intento di fermare il loro lavoro e di fare terra
bruciata attorno ad essi, tanto più dopo l’ultima scelta del partito dei CARC:
partecipare attivamente alla lotta politica borghese per raccogliere nuove forze
e risorse nella lotta per la costruzione di una nuova società  socialista. La
borghesia tenta cosଠdi bloccare il lavoro della Lista Comunista, primo passo
verso la costruzione di un blocco elettorale comunista, un bloco veramente
autonomo dai due schieramenti di Centro-destra e Centro-Sinistra che si
contendono il governo del paese.

La partecipazione dei comunisti alle
prossime elezioni con le loro parole d’ordine e senza legami con con i partiti
corrotti e asserviti al sistema borghese ਠuna miccia in grado di bruciare per
davvero la prateria della “democratica”
Repubblica italiana (tanto cara all’inquisitore di turno) specie in una situazione in cui la gente
ਠstufa di chi la governa (senza distinzione di colore). Le masse popolari non
ce la fanno più ad arrivare a fine mese, migliaia e migliaia di lavoratori
rischiano di perdere il lavoro, migliaia di famiglie sono sul lastrico e vivono
sotto la soglia di povertà . I giovani e meno giovani delle masse popolari non
hanno più un futuro garantito. Insomma questa società  à¨ gestita dai peggiori
affaristi, fascisti, clericali, mafiosi e anticomunisti che non hanno alcun
interesse per le reali condizioni di vita delle masse popolari italiane e
pensano solo al loro tornaconto personale e di gruppo. La Lista Comunista à¨
l’unico schieramento che si pone senza se e senza ma al fianco delle lotte delle
masse popolari e i CARC portano avanti coraggiosamente questo progetto e per
questo sono ancora una volta perseguitati: questo ਠl’unico modo che la
borghesia ha per cercare di ostacolare il loro lavoro, utilizzando il solito
ritornello della “crociata contro il terrorismo”.

 

La repressione non
fermerà  la nostra lotta, anzi ਠdi stimolo per migliorare la nostra
azione!

Contro la
persecuzione dei comunisti e il tentativo di estrometterli dalla scena politica,
difendiamo praticandoli gli spazi di agibilità  politica conquistati dai
comunisti con la
Resistenza antifascista!

 

Direzione Nazionale dei CARC

Topic
Archive